domenica 24 Novembre 2024

Il blog della Banca Centrale Europea continua a pubblicare bufale sui bitcoin

«Bitcoin non ha mantenuto fede alla promessa di diventare una valuta digitale decentralizzata globale ed è ancora poco utilizzato per trasferimenti legittimi. L’ultima approvazione di un ETF non cambia il fatto che il Bitcoin non è adatto come mezzo di pagamento o come investimento». Secondo Ulrich Bindseil e Jürgen Schaaf, rispettivamente direttore generale e consigliere del dipartimento di pagamento e infrastrutture di mercati della Banca centrale europea, la celebre moneta virtuale non ha mantenuto le promesse. È quanto scrivono i due esperti in un articolo intitolato ETF approval for bitcoin – the naked emperor’s new clothes, pubblicato sul blog della BCE

Tanto è bastato per confondere i media e far credere che la bocciatura di Bitcoin fosse arrivata direttamente dalla Banca centrale europea. I titoli sono inequivocabili: secondo siti, blog e quotidiani, la stroncatura della criptomoneta verrebbe direttamente dall’istituzione, che avrebbe liquidato Bitcoin come una “bolla speculativa”. La differenza, invece, non è di poco conto: Bindseil e Schaaf hanno pubblicato un articolo sul blog della BCE, ma non hanno parlato in rappresentanza di essa.

Come è stato fatto notare su Twitter, peraltro, costoro avversano Bitcoin e Tether. I due economisti, infatti, sono già passati alla storia nel novembre 2022 con il loro contributo Ultimo atto per Bitcoin, pubblicato sempre sul blog della BCE, in cui si suonavano le campane a morto per Bitcoin (bottom signal). Nel 2022, i due funzionari stilavano un bilancio estremamente caustico della madre di tutte le criptovalute, che non avrebbe avuto, a loro dire, più un futuro in quanto «destinata all’irrilevanza».

Bitcoin non soltanto ha dimostrato di non essere destinato all’irrilevanza, ma è stato in grado di superare “quel” preciso momento di difficoltà in cui scrivevano Bindseil e Schaaf (il suo valore aveva raggiunto il picco di 69.000 dollari nel novembre 2021 per poi scendere a 17.000 dollari a metà giugno 2022). In seguito all’articolo del 2022, infatti, Bitcoin risalì del 300%, con un recupero che oggi lo vede tra i 50.000 dollari e i 56.000 dollari

Nel post si sottolineava come Bitcoin avesse fallito sotto ogni aspetto, facendo leva su un leit motiv che torna anche nel recente articolo: sarebbe una moneta utile solo per i criminali («Bitcoin non è mai stato utilizzato in misura significativa per transazioni legali nel mondo reale»). Su quali basi? Tali dati, infatti, non sono stati forniti dai consulenti della BCE. Li ha invece condivisi Chainalysis e raccontano una storia molto diversa da quella messa nero su bianco dai due analisti. L’utilizzo delle criptovalute e di Bitcoin per illeciti è così irrilevante, che anche il Dipartimento del Tesoro statunitense ha dovuto smentire questa narrazione. È bene ricordare, per esempio, quando l’alto funzionario del Tesoro in materia di terrorismo, Brian Nelson, testimoniò che i numeri che erano stati diffusi sui presunti finanziamenti ad Hamas tramite crypto – pubblicati dal Wall Street Journal e ripresi dal Corriere della seraerano falsi (sono stati smentiti dalle società di analisi blockchain Elliptic e Chainalysis).

Per questo e per molti altri punti, sui social e su YouTube non si è fatta attendere la risposta degli utenti, volta a contestare punto per punto la nuova analisi di Bindseil e Schaaf. Taluni hanno letto questo articolo come un “effetto collaterale” per l’approvazione dell’ETF da parte dei nemici storici di Bitcoin. Fatto sta che su X la BCE si è trovata sommersa dalle “community notes” per disinformazione su Bitcoin. Si tratta delle cosiddette “note della collettività” che aggiungono informazioni contestuali a post potenzialmente fuorvianti. In questo caso, il post fuorviante è proprio quello pubblicato sul blog della BCE e rilanciato su X.

I punti che saltano all’occhio tra le note della collettività sono diversi e, per questione di spazio, ci focalizzeremo soltanto su alcuni che non abbiamo ancora trattato. Da Francoforte, i due economisti evidenziano che la capitalizzazione di mercato «quantifica solo il danno sociale complessivo che si verificherà quando il castello di carte crollerà» e il recente via libera della SEC (Securities and Exchange Commission) agli ETF non cambierà la situazione. Se è vero che l’approvazione dello scorso 10 gennaio da parte della SEC di un ETF su Bitcoin non ha confermato nulla sulla sicurezza della crypto come investimento, dobbiamo però evidenziare che l’arrivo di BlackRock e di altri gestori di primo profilo (come Carson Group, società di consulenza per gli investimenti con 30 miliardi di dollari di asset in gestione, ha approvato quattro ETF spot su Bitcoin) ha già cambiato e continuerà a modificare la percezione che di questo asset ha il grande pubblico. 

Un altro punto evidenziato da Bindseil e Jürgen Schaaf è che le transazioni sono lente: bisogna, però, considerare che ogni trasferimento di Bitcoin è finale, al contrario dei circuiti Mastercard e VISA (discorso a parte andrebbe fatto per l’euro digitale). In dieci minuti e a costi molto bassi Bitcoin spedisce denaro in tutto il mondo ed è molto più veloce delle banche. 

L’intenzione dell’articolo è di dipingere Bitcoin come una moneta digitale senza controllo, impossibile da regolamentare e buona solo a favorire attività illecite. L’intento si chiarisce, infatti, più avanti: sopprimere Bitcoin che dovrebbe, secondo gli autori, «essere soggetto a un forte intervento del regolatore, fino a praticamente bandirlo».

Insomma, il Sistema tenta di screditare Bitcoin, per spingere le autorità a “bandirlo”. Non è, però, la prima volta che si celebrano i funerali a cassa vuota. Bitcoin, infatti, gode di ottima salute e sembra non curarsi dell’avversione mostrata da oracoli, funzionari ed economisti.

[di Enrica Perucchietti]

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1 commento

  1. Si, è così. Tanto che in Nigeria (220 milioni di abitanti e più di cento milioni di conti-correntisti) come conseguenza della sfiducia della moneta nazionale, i risparmiatori sono andati nel settore bitcoin, con grande preoccupazione della loro Banca Centrale. Tanto che le autorità bancarie, lo scorso anno, hanno tentato di cambiare la veste grafica delle banconote prima, e poi introdurre la moneta nazionale digitale per distogliere gli investimenti – sempre crescenti – in bitcoin e raccogliere il risparmio. Ma la manovra non gli è riuscita del tutto e ha provocato forte malcontento.

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