La Corte di Cassazione di Roma ha accolto il ricorso presentato da 46 dei 63 imputati nel processo per le proteste del 7 maggio 2016 svoltesi al Brennero, quando gli attivisti organizzarono un corteo contro la costruzione di un muro anti da parte dell’Austria per impedire il passaggio ai migranti. Per gli attivisti erano previste pene complessive di 129 anni, ma la Corte suprema ha dichiarato prescritti i reati di violenza privata, danneggiamento, lesioni aggravate e interruzione di pubblico servizio. Restano in piedi le accuse di furto e resistenza. Annullate le ordinanze che negavano l’accesso a pene alternative. Ora il caso passerĂ alla Corte d’Appello, che ricalcolerĂ le pene.