In Commissione Affari costituzionali al Senato è stata approvatoa l’elezione diretta del premier, il cosiddetto “premierato”. Sono passate le modifiche all’art. 3 dello specifico ddl inserite in un emendamento presentato dal governo negli scorsi mesi. Si prevede, in primis, il tetto di due mandati del Presidente del Consiglio, innalzabile a tre qualora il capo dell’esecutivo “abbia ricoperto l’incarico per un periodo inferiore a sette anni e sei mesi”. Viene poi introdotta la possibilità per il premier di revocare i ministri, nonché l’eliminazione della soglia del 55% dei seggi parlamentari come premio di maggioranza. A individuare la consistenza del premio sarà la legge elettorale.