giovedì 21 Novembre 2024

Venezia: i movimenti occupano il Consiglio comunale contro il ticket d’ingresso in città

Ieri mattina, una trentina di attivisti che fanno capo a movimenti per la casa – in particolare Assemblea sociale per la casa e Rete solidale per la casa – hanno occupato il Consiglio Comunale di Venezia in protesta contro il ticket d’ingresso in città promosso dall’Amministrazione, la cui sperimentazione partirà il prossimo 25 aprile. Il gruppo ha fatto irruzione in sala lanciando slogan e chiedendo di poter parlare con il sindaco. Gli attivisti hanno anche esposto uno striscione con la scritta “No al ticket, sì a casa e servizi” dal balcone del Municipio che dà sul Canal grande. Nello specifico, i movimenti per la casa criticano l’iniziativa del biglietto d’ingresso a Venezia, reputandola assolutamente inefficace per arginare le problematiche che stanno tenendo in scacco la città, quali lo spopolamento, l’impennata degli affitti e la mancanza di adeguati servizi di base.

Dopo essere entrati nel Consiglio comunale di Ca’ Farsetti, all’urlo di “Casa, diritti, dignità” e “Venezia non è un museo”, gli attivisti hanno occupato i seggi della giunta. L’obiettivo principale dei movimenti che hanno partecipato all’azione amministrativa era, in particolare, quello di indire in maniera dirompente una manifestazione organizzata per il 25 aprile – l’appuntamento è stato fissato alle 10.30 in Piazzale Roma -, che sarà la prima giornata di sperimentazione del ticket d’ingresso alla città storica. Una misura contro cui gli attivisti per la casa protestano con veemenza. “A questa città, ai cittadini e alle cittadine, ai giovani e alle giovani servono case, servizi e sicuramente non un imbarazzante quanto inutile ticket d’ingresso – ha scritto in una nota l’Assemblea Sociale per la Casa Venezia Mestre Marghera, rivendicando l’irruzione in Consiglio –. Nonostante le continue imbarazzanti dichiarazioni del sindaco Brugnaro, questa città non si svuota perché le persone muoiono, ma perché davanti alla monocultura turistica, davanti ad affitti inarrivabili, case pubbliche abbandonate e bandi pubblici insufficienti, Air B&B che si mangia tutto, è sempre più dura”. ASC ha in particolare protestato verso il piano casa emanato dall’amministrazione, giudicato “vergognosamente insufficiente”. Le fa eco Rete Solidale per la Casa, che chiede un programma globale per la residenzialità, che coniughi casa, servizi pubblici e un ridisegnamento della città nel senso di un’economia diversificata che permetta ai residenti di poter ottenere un lavoro tutelato”, criticando aspramente l’ottica della “città museo”, di cui “il ticket d’accesso è un chiaro segnale”.

La decisione sul ticket d’ingresso era stata presa a settembre dell’anno scorso, quando l’Amministrazione ha stabilito che, dal 2024, per entrare in città i turisti giornalieri dovranno pagare una quota di 5 euro nei giorni da bollino nero, che saranno una trentina nel corso dell’anno. Il governo comunale aveva motivato la misura, di cui si discute dal 2018 – le procedure si sono fisiologicamente interrotte nell’era Covid -, affermando che possa rappresentare una soluzione virtuosa per la gestione del turismo selvaggio. Al contempo, però, non sono state individuate soglie massime o limiti alle presenze. Saranno escluse dall’obbligo di pagare il ticket le persone residenti o nate nel comune di Venezia e in Veneto, i minori di 14 anni e i titolari della Carta europea della disabilità e relativi accompagnatori, ma nemmeno i turisti che pernottano a Venezia, che dovranno solo registrarsi sul portale della città.

[di Stefano Baudino]

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2 Commenti

  1. Da veneziana, i movimenti che hanno occupato il consiglio comunale portano avanti le loro solite battaglie sulla residenzialità e le case per tutti, questione assolutamente giusta ma che non inquadra in alcun modo il problema. L’introduzione del ticket porterà ad un maggiore controllo individuale e sociale per cui per accedere in una città (Venezia, per ora) dovrai dare tutti i tuoi dati ed eventualmente pagare. Praticamente una frontiera interna in cui solo alcuni potranno accedere.
    Sono ben altri i comitati cittadini che si oppongono all’introduzione del ticket quale misura di controllo autoritaria. I movimenti che hanno occupato il consiglio son gli stessi che durante il Covid chiedevano green pass e vaccinazione obbligatoria all’ingresso dei loro “centri sociali”….non dimentichiamo

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