giovedì 21 Novembre 2024

La Boeing ha ammesso la falsificazione di alcuni report di manutenzione

Negli ultimi anni, la grande industria aeronautica statunitense Boeing ha attraversato un periodo particolarmente complesso. Il produttore è stato associato a due tragici incidenti aerei che hanno causato la morte di centinaia di persone, nonché ad altri gravi malfunzionamenti. Queste circostanze hanno innescato una serie di indagini e portato alle dimissioni di alcuni membri dell’alta dirigenza. Progressivamente, è emerso un quadro per cui l’azienda sembrerebbe aver condizionato le proprie filiere per anteporre il profitto alla sicurezza. Una pratica di gestione che, si scopre ora, ha annoverato tra le sue spire anche la falsificazione di documenti.

Per molti versi, le informazioni che stanno progressivamente venendo alla luce riguardanti la Boeing si muovono ancora all’interno della sfera delle ipotesi, devono ancora essere esaminate e convalidate. Eppure, la manipolazione dei report non si colloca affatto sul piano ipotetico, è attestata senza alcun margine di dubbio, se non altro perché è stata la stessa azienda ad ammettere che il fatto sia accaduto. Molteplici volte. 

Lunedì 6 maggio, il The Wall Street Journal ha resa pubblica l’indiscrezione che la Federal Aviation Administration (FAA) statunitense avesse avviato una nuova indagine nei confronti della Boeing con l’idea di verificare se alcuni rapporti analitici dei modelli 787 Dreamliner fossero stati falsificati. Poco dopo, il Seattle Times ha invece intercettato un memorandum interno all’azienda in cui il dirigente Scott Stocker segnalava ai dipendenti della fabbrica di North Charleston che, effettivamente, qualcuno aveva siglato dei fogli senza realizzare gli opportuni controlli.

“[…] abbiamo rapidamente verificato la situazione e abbiamo scoperto che diverse persone hanno violato le politiche aziendali non eseguendo i test necessari, pur registrando il lavoro come completato.”, recita il comunicato. “Come tutti voi sapete, abbiamo tolleranza zero per chi non segue le procedure previste al fine di assicurare la qualità e la sicurezza. Abbiamo prontamente informato i nostri regolatori e abbiamo saputo che stanno assumendo misure correttive rapide e serie attraverso molteplici gruppi di lavoro”.

Sebbene l’indagine della Federal Aviation Administration sia ancora aperta e i rappresentanti dell’agenzia continuino a esprimersi utilizzando un linguaggio cauto e condizionale, la Boeing ha dunque riconosciuto pubblicamente che sono state apportate sofisticazioni ai documenti interni. Nonostante questo, il comunicato rilasciato dall’azienda sembrerebbe voler attribuire la responsabilità di tali azioni illecite a singoli impiegati, inquadrandoli come elementi isolati e infedeli. Questi soggetti, secondo la narrazione proposta dalla Boeing, avrebbero agito in modo autonomo, mettendo a rischio non solo la reputazione dell’azienda ma anche, potenzialmente, la sicurezza delle persone. Il comunicato distanzia infatti l’organizzazione da queste leggerezze, suggerendo con vigore che tali comportamenti non riflettano le norme e i valori aziendali condivisi.

[di Walter Ferri]

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