In Italia, nello scorso mese di aprile, le energie rinnovabili hanno soddisfatto più della metà della domanda elettrica nazionale. Superando il contributo complessivo delle fonti fossili, le fonti pulite hanno soddisfatto il 51,2% del fabbisogno energetico, contro il 34,2% proveniente da fonti non rinnovabili, mentre a soddisfare il restante fabbisogno è subentrato il saldo con l’estero. A renderlo noto il rapporto mensile di Terna. In particolare, la fonte fotovoltaica ha soddisfatto da sola il 30,8% della generazione elettrica rinnovabile totale, seguita dall’idroelettrico (37,7%) e dall’eolico (17,4%). Stabili, invece, la geotermia e il calore da biomasse.
Rispetto allo stesso mese del 2023, la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili registra così un +43,8%, mentre la capacità rinnovabile in esercizio è aumentata del 45%, registrando una crescita di 2.356 MW. In particolare, un notevole incremento lo ha subito la produzione idroelettrica rinnovabile (+197,5%), mentre quella fotovoltaica è in aumento di quasi il 20%. Ampliando lo sguardo, secondo quanto riportato dal rapporto, nei primi quattro mesi del 2024 la richiesta di energia elettrica da fonti rinnovabili si attesta al 39,6%, in netto aumento rispetto al 30,8% dello stesso periodo del 2023 e del 30,1% del 2022.
In generale, a livello globale si attesta un netto aumento del ricorso a fonti energetiche rinnovabili, che sono passate dal 19% del 2000 ad oltre il 30% del 2023, in particolare grazie all’aumento dell’energia solare ed eolica. Grazie a ciò, lo scorso anno l’intensità di anidride carbonica della produzione globale di energia elettrica ha raggiunto un nuovo minimo storico, il 12% in meno rispetto al picco del 2007.
[di Valeria Casolaro]