Il presidente russo Vladimir Putin torna a ventilare il rischio escalation nel quadro del braccio di ferro in atto tra la Russia e i Paesi occidentali. In occasione di una intervista rilasciata mercoledì alle principali agenzie di stampa internazionali a margine del Forum economico di San Pietroburgo, il capo del Cremlino ha infatti censurato la decisione della Germania di allinearsi agli USA nell’autorizzare Kiev a usare i propri armamenti per colpire obiettivi sul territorio russo, affermando che la Russia potrebbe sentirsi in diritto di fornire materiale bellico ad altri Paesi per colpire obiettivi all’interno degli Stati Nato. Parole diverse sono state riservate all’Italia, che si è subito mostrata contraria all’uso delle armi in territorio russo: Putin si è espresso positivamente in merito alla posizione «più moderata» del nostro Paese, dove secondo il capo del Cremlino «non si diffonde una russofobia da cavernicoli», aprendo alla prospettiva di una ricomposizione dei rapporti con Roma.
«Fornire armi in una zona di conflitto è sempre male, un passo pericoloso e grave, soprattutto se è legato al fatto che i fornitori non solo forniscono armi, ma le controllano», ha detto Vladimir Putin commentando la decisione di Stati Uniti e Germania di veicolare armi a Kiev che possono essere impiegate – anche se a determinate condizioni – sul territorio russo. Putin ha affermato che i rapporti tra il suo Paese e la Germania saranno «completamente» compromessi se gli ucraini «utilizzeranno i missili tedeschi per colpire strutture nel territorio russo», definendo «uno shock» l’aver constatato la presenza dei carri armati tedeschi in Ucraina, specie dal momento che «l’atteggiamento nei confronti della Repubblica federale nella società russa è sempre stato molto buono». Nel corso della conferenza, il capo del Cremlino ha ribadito che Mosca è pronta a sedersi al tavolo dei negoziati, sostenendo che il miglior modo per arrivare presto allo stop del conflitto è che «l’occidente smetta di fornire armi all’Ucraina». Il vero affondo è arrivato quando Putin ha affermato che «se i Paesi occidentali autorizzassero l’Ucraina a colpire il territorio russo con i loro missili», allora anche la Russia avrebbe «il diritto di fornire armi dello stesso tipo alle regioni del mondo che potrebbero essere interessate a colpire gli interessi occidentali». «Non spingiamoci a minacciare l’uso di armi nucleari – ha aggiunto Putin -. L’Occidente pensa che non le useremo, ma la Russia può usare tutti i mezzi per difendersi se la sua sovranità e integrità territoriale sono minacciate, la nostra dottrina non va presa alla leggera». Poi ha ridimensionato le sue parole: «Non abbiamo alcun desiderio di attaccare la Nato. Pensate che siamo pazzi?».
Putin ha anche detto la sua sulle prossime elezioni presidenziali negli Stati Uniti d’America, dichiarando che il suo Paese lavorerà «con qualsiasi presidente eletto» e respingendo – come peraltro già fatto nei mesi precedenti – l’idea di una affinità con Donald Trump, bollandola come «assurda»: «Io e Trump non abbiamo mai avuto legami speciali – ha detto ai giornalisti –. Quand’era presidente, iniziò a imporre massicce sanzioni contro la Russia. Non direi che dopo le elezioni cambierà qualcosa”. Secondo Putin è infatti prematuro ipotizzare che la posizione degli USA sul conflitto russo-ucraino muterà con un eventuale vittoria del tycoon, dal momento che a suo dire «nessuno negli Stati Uniti è interessato all’Ucraina, ma alla grandezza degli Stati Uniti». Infine, il presidente russo ha parlato del nostro Paese, dichiarando di aver attestato «in modo adeguato» come la posizione dell’Italia verso la Russia sia «più contenuta rispetto ad altri Paesi europei». «In Italia non si diffonde una russofobia da cavernicoli e lo teniamo in considerazione – ha concluso Putin -. Noi speriamo che quando la situazione riguardo all’Ucraina comincerà a stabilizzarsi, riusciremo a ristabilire relazioni con l’Italia forse anche più velocemente che con qualche altro Paese».
La settimana scorsa, il governo tedesco ha annunciato di aver autorizzato l’esercito ucraino a utilizzare gli armamenti forniti dalla Germania per attaccare obiettivi militari in territorio russo. Lo ha fatto per bocca del portavoce Steffen Hebestreit, il quale ha dichiarato che «Germania e Ucraina hanno concordato che le armi che forniremo saranno utilizzate in conformità con il diritto internazionale». La richiesta di dare la possibilità all’Ucraina di colpire obiettivi in Russia era arrivata nei giorni precedenti dal segretario generale della Nato Stoltenberg. Nel frattempo, anche il presidente USA Joe Biden aveva autorizzato Kiev a colpire obiettivi in Russia con armi americane per difendere Kharkiv, dove è in corso l’avanzata di Mosca. Due giorni fa, il Ministro della Difesa tedesco Boris Pistorius ha dichiarato nelle aule del Bundestag, il Parlamento federale tedesco, che la Germania deve «essere in grado di affrontare una guerra entro il 2029», sottolineando che Putin non si fermerà in Ucraina. Pistorius, che aveva suggerito che la Germania avrebbe dovuto essere pronta alla guerra già lo scorso novembre, è tornato sull’argomento in concomitanza con l’approvazione della nuova strategia di difesa in caso di conflitti.
[di Stefano Baudino]
Non preoccupatevi di Pistorius. Il cosiddetto socialdemocratico scomparirà presto come il governo Scholz che lo ha nominato. Che ridicolo…parla del 2029 come se fino ad allora rimarrà ministro.