Venerdì 7 gennaio, le elezioni europee e locali in Irlanda si sono arricchite di circa 14.000 potenziali nuovi votanti: l’Eire ha infatti esteso la garanzia pratica al diritto di voto ai senzatetto, risultando così il primo Paese in Europa a fare accedere alle urne le persone senza fissa dimora attraverso un meccanismo mirato. In Irlanda, così come in tutta Europa, il problema dei senzatetto è un fenomeno in rapida crescita, che sfocia in complicazioni di natura civile, sociale, e anche politica. La decisione di introdurre un sistema di accesso al voto più snello e diretto da parte dell’Irlanda si configura in tal senso come un atto particolarmente significativo, in quanto prova a proporre una soluzione a una dinamica colma di difficoltà, che finisce spesso in secondo piano sulle agende politiche.
Il nuovo sistema di accesso al voto promosso dall’Irlanda garantisce l’ingresso alle urne ai senza tetto introducendo un meccanismo più semplice e indirizzato. Per registrarsi, i senzatetto possono accedere su una apposita piattaforma online o alternativamente compilare un documento cartaceo da presentare agli uffici. Nello specifico, i richiedenti devono presentare nome, data di nascita, l’equivalente del nostro codice fiscale, e indirizzo di residenza; in mancanza di quest’ultimo, possono selezionare una specifica opzione dalla dicitura “senza fisso indirizzo“, comunicando alle proprie autorità locali l’area in cui vivono e spendono la maggior parte del proprio tempo. Se dublinesi, invece, devono fornire l’Eircode, un sistema di codice postale in forma alfanumerica che identifica in maniera più capillare gli indirizzi. Questo inedito meccanismo è stato provato per la prima volta in occasione delle elezioni europee e locali del 7 giugno, e ha garantito il diritto politico al voto ad almeno 13.866 persone; ignoti, per ora, i dati relativi al numero di richiedenti.
Il problema dei senzatetto in Irlanda è un fenomeno storico radicato nel tempo. Già presente nella metà dell’Ottocento in quel periodo che viene definito “Grande Carestia irlandese“, la questione si è poi protratta per tutto il secolo scorso, ed è stata spesso associata a problemi di natura sanitaria, e nello specifico all’incremento dell’alcolismo. Il fenomeno ha vissuto un novello slancio con la crisi del 2008, in seguito alla quale sono emerse analoghe fratture all’interno della sfera sociale: la disoccupazione è aumentata, le entrate delle famiglie diminuite, e il mercato immobiliare è entrato in recessione. L’isola dell’arcipelago britannico presenta infatti da anni un importante problema relativo al diritto alla casa: il costo degli appartamenti risulta in costante aumento, tanto che secondo l’Istituto di Ricerca Economica e Sociale irlandese (ESRI) dal 2012 al 2022 i prezzi tanto degli affitti quanto delle vendite sarebbero raddoppiati; anche l’Eurostat mette l’Irlanda spesso al primo posto in quelle statistiche che riguardano l’aumento dei prezzi del mercato immobiliare. Nello specifico, inoltre, Dublino risulterebbe una delle città più care d’Europa per quanto riguarda i costi delle case. Di fronte a questo quadro, il numero dei senzatetto – che si concentrano prevalentemente proprio a Dublino – è analogamente aumentato (e sta tuttora aumentando), come dimostrano le statistiche fornite dallo stesso Governo dell’Eire.
Anche in Europa, secondo un rapporto di FEANTSA, il numero dei senzatetto è in aumento. In Italia secondo l’Eurostat, il fenomeno coinvolge particolarmente persone straniere e richiedenti asilo, ma in generale esso riflette tutti i disagi derivanti dal diritto alla residenzialità, che nel Belpaese risulta ancora oggi un vero e privilegio.
[di Dario Lucisano]