Nuova causa in tribunale mossa contro il colosso farmaceutico Pfizer, accusato di aver illegalmente travisato l’efficacia del proprio vaccino anti-COVID-19, violando la legge a tutela dei consumatori del Kansas. L’esposto è stato presentato dal Procuratore Generale del medesimo Stato federale degli Stati Uniti Kris Kobach, il quale lunedì 17 giugno ha compilato un documento di 179 pagine per delineare l’impianto di imputazione. Nello specifico, l’accusa principale lanciata a Pfizer è che il colosso farmaceutico avrebbe “ingannato i cittadini” descrivendo il proprio vaccino come “sicuro ed efficace”, nonostante la stessa azienda fosse a conoscenza della connessione del medicinale con “effetti collaterali seri e avversi, come miocardite, pericardite, interruzione della gravidanza, e morte”.
Secondo l’accusa, Pfizer, conscio della riduzione dell’efficacia del vaccino nel tempo e della sua mancanza di protezione sulle varianti, avrebbe nascosto la reale portata di copertura del farmaco, ingannando i cittadini. Oltre a ciò, l’azienda farmaceutica avrebbe millantato la capacità di prevenire la trasmissione del vaccino senza avere mai condotto i dovuti test sulla questione. Per farlo, Pfizer avrebbe creato una vera e propria campagna di censura sui social media, e sarebbe finita per guadagnare 75 miliardi di dollari dalle vendite. Secondo il procuratore, tutte queste azioni violerebbero vecchi giudizi delle corti del Kansas, nonché leggi dello stesso Stato, motivo per cui “Pfizer deve essere ritenuta responsabile di avere rappresentato mendacemente i benefici del suo vaccino contro il COVID-19, nascondendo e sopprimendo al tempo stesso la verità sui rischi per la sicurezza, sul calo di efficacia e sull’incapacità di prevenire la trasmissione del suo vaccino”.
Il Kansas non è il primo Stato federale degli USA ad avere portato Pfizer in tribunale. Già a dicembre il Texas aveva mosso una causa contro il colosso farmaceutico, portando avanti analoghe accuse.