giovedì 21 Novembre 2024

Un rapporto dettaglia gli abusi sistematici contro i palestinesi nelle carceri israeliane

Abusi, torture, gravissimi atti di violenza arbitraria, aggressioni sessuali. È solo una piccola parte delle tremende efferatezze che i palestinesi ristretti all'interno delle prigioni israeliane, spesso in condizioni disumane, continuano a subire dal 7 ottobre, data dello scoppio del conflitto in Medio Oriente. Lo ha attestato all'interno di un dettagliato report l'ong israeliana B’Tselem, che ha dato voce alle testimonianze di 55 persone palestinesi che, negli ultimi mesi, hanno vissuto un'esperienza detentiva all'interno delle carceri dello Stato Ebraico – la stragrande maggioranza senza ac...

Questo è un articolo di approfondimento riservato ai nostri abbonati.
Scegli l'abbonamento che preferisci 
(al costo di un caffè la settimana) e prosegui con la lettura dell'articolo.

Se sei già abbonato effettua l'accesso qui sotto o utilizza il pulsante "accedi" in alto a destra.

ABBONATI / SOSTIENI

L'Indipendente non ha alcuna pubblicità né riceve alcun contributo pubblico. E nemmeno alcun contatto con partiti politici. Esiste solo grazie ai suoi abbonati. Solo così possiamo garantire ai nostri lettori un'informazione veramente libera, imparziale ma soprattutto senza padroni.
Grazie se vorrai aiutarci in questo progetto ambizioso.

L'Indipendente non riceve alcun contributo pubblico né ospita alcuna pubblicità, quindi si sostiene esclusivamente grazie agli abbonati e alle donazioni dei lettori. Non abbiamo né vogliamo avere alcun legame con grandi aziende, multinazionali e partiti politici. E sarà sempre così perché questa è l’unica possibilità, secondo noi, per fare giornalismo libero e imparziale. Un’informazione – finalmente – senza padroni.

Ti è piaciuto questo articolo? Pensi sia importante che notizie e informazioni come queste vengano pubblicate e lette da sempre più persone? Sostieni il nostro lavoro con una donazione. Grazie.

Articoli correlati

2 Commenti

  1. Non concordo questi articoli in Italiano, come se l’Italia avesse voce in capitolo riguardo ai fatti che avvengono nel Mediterraneo ormai Mare aliorum, credo che chi scrive in lingua Italiana dovrebbe comprendere un pizzico della realtà e concentrarsi di più nel ritornare all’Italia, prima la libertà all’interno dei confini e poi eventualmente all’interno di confini allargati come quelli dei BRICS.
    Ma certamente abbandonando sia il servilismo all’Imperialismo USA ormai totalmente fallimentare a livello demenziale, sia l’Imperialismo Cattolico che basta guardargli la panza per vedere che non comanda nemmeno se stesso.

    • Di primo acchito non ho ben compreso il commento. Poi riflettendoci sopra direi che sono in parte d’accordo con il suo pensiero.
      E’ linea editoriale dichiarata di questo giornale on line occuparsi molto delle violazioni dei diritti e delle violenze ed ingiustizie che accadono in Italia e nel mondo. Certo i lettori sono più interessati alle questioni italiche; ma in questa epoca, ancor più, ciò che accade “fuori” è influente.
      Suggerirei per articoli come questi una versione in inglese. Con Tags in inglese come Ong B’Tselem fonte dell’informazione.
      Potrebbe essere un modo per dare un’eco diverso alla notizia, a partire dal web. Chissà che non abbia anche un effetto di aggiramento della cortina-censura, a guardia dell’informazione di regime, che regna sovrana e plasma purtroppo le menti dei molti.
      Ultima frase del Sig. Luigi da scolpire nella pietra!

Iscriviti a The Week
la nostra newsletter settimanale gratuita

Guarda una versione di "The Week" prima di iscriverti e valuta se può interessarti ricevere settimanalmente la nostra newsletter

Ultimi

Articoli nella stessa categoria