venerdì 30 Agosto 2024

Armi all’Ucraina per colpire in Russia, Europa divisa: Italia e Ungheria contrarie

Secondo l’Alto rappresentante per la politica estera dell’UE, Joseph Borrell, le restrizioni all’uso delle armi occidentali da parte di Kiev per colpire in territorio russo andrebbero eliminate: lo ha spiegato il rappresentante europeo giovedì nell’ambito di una riunione informale dei ministri degli Esteri a Bruxelles, a cui ha partecipato anche il ministro degli Esteri ucraino Dmitry Kuleba. Borrell ha spiegato che le armi occidentali dovrebbero poter godere di un «pieno utilizzo per colpire obiettivi militari in Russia», nel rispetto del diritto internazionale. Per il via libero definitivo, quindi, occorrerebbe il consenso dei Ventisette Stati membri, sebbene le armi occidentali per colpire la Russia sono giĂ  utilizzate da Kiev. Totalmente contrarie rispetto all’approccio dell’Alto rappresentante europeo, invece, sono Italia e Ungheria: il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha spiegato che «le nostre armi non possono essere utilizzate in territorio russo. Ciascun Paese è libero di decidere come sia giusto usare gli equipaggiamenti inviati in Ucraina. Noi abbiamo inviato armamenti soprattutto difensivi», aggiungendo che «Noi non siamo in guerra con la Russia». Sulla stessa linea si è posto anche il ministro degli Esteri ungherese, PĂ©ter SzijjártĂł: «La pericolosa furia dell’Alto Rappresentante deve essere fermata. Non vogliamo altre armi in Ucraina, non vogliamo altri morti, non vogliamo un’escalation della guerra», ha scritto su Facebook.

A margine della riunione, Kuleba ha espresso inoltre a Borrell la necessitĂ  che le nazioni europee consegnino piĂą rapidamente i sistemi di difesa aerea Patriot: «sono stati fatti buoni progressi e sono stati fatti annunci, ma ancora una volta alcuni sistemi Patriot sono stati annunciati e non ancora consegnati», ha affermato Kuleba. Attualmente, l’Ucraina sta utilizzando cinque sistemi Patriot, due forniti dagli USA e tre dalla Germania, ma ne attende altri da diversi Paesi europei che tardano ad arrivare. Per convincere i Paesi alleati a fornire piĂą rapidamente armi e sistemi di difesa aerea, il ministro ucraino ha affermato che con l’incursione a Kursk l’Ucraina «ha dimostrato che può vincere la guerra». Lo stesso ha spiegato che colpire in territorio russo serve a indebolire le strutture utilizzate dall’aviazione di Mosca, a partire dalle basi da cui partono caccia, bombardieri e droni che vengono lanciati contro il territorio ucraino. L’obiettivo, in particolare, è quello di ridurre le possibilitĂ  della Russia di colpire le infrastrutture cruciali, specialmente quelle energetiche. Borrell ha appoggiato completamente le istanze del ministri ucraino, asserendo che «le forze ucraine, ben equipaggiate, possono cambiare il corso della guerra, non solo difendendosi ma respingendo l’invasione. Ha, inoltre, sottolineato che la strategia di Mosca è quella di colpire le infrastrutture energetiche ucraine per rendere difficile la stagione invernale e «spingere Kiev verso la capitolazione».

La guerra tra Russia e Ucraina/Occidente si è, dunque, avviata verso un’irreversibile escalation che lascia completamente fuori la via del dialogo e delle trattative. Anche il Cremlino ha reso noto che dopo l’invasione di Kursk non c’è la possibilitĂ  di colloqui: il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov proprio ieri ha affermato durante una conferenza stampa che la disponibilitĂ  della Russia a colloqui di pace con l’Ucraina era evidente, ma dopo le azioni sconsiderate di Kiev nella regione di Kursk «qualsiasi colloquio su questo tema è irrilevante». Di conseguenza, si andrĂ  nella direzione di un inasprimento dei combattimenti: secondo il vicedirettore della CIA, David Cohen, il presidente russo Putin lancerĂ  una controffensiva per cercare di riconquistare il territorio nella regione di Kursk sotto il controllo ucraino. Entrambi gli schieramenti hanno subito ingenti perdite di uomini e mezzi dall’inizio del conflitto e ancora di piĂą con l’attacco ucraino nella regione di Kursk. Una situazione che è destinata a peggiorare con l’invio di altre armi, rendendo di fatto le nazioni europee cobelligeranti nella guerra contro la Russia.

[di Giorgia Audiello]

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4 Commenti

  1. Per Claudia,
    non solo sono morti tutti, ma chi aveva il dovere di rispettare e far rispettare la Costituzione (ripudia la guerra) è stata VIOLATA dal Presidente della Repubblica autorizzando nel 2023 la fornitura di armi all’Ucraina CONTRO la Russia, allorchĂ© era risaputo che le forze naziste ucraine bombardano da dieci anni il Donbass Russofono.
    E l’Europa non doveva intervenire, per violazione da parte della NATO e UE dell’articolo 5 del trattato NATO destinato all’aiuto ai paesi membri di cui l’Ucraina non lo è.
    Stiamo avvicinandoci alla terza Guerra mondiale che lo Stato Profondo deve realizzare per rispettare le prescrizioni del 1871 del massone americano Albert Pike sulle tre guerre mondiali, come da questo pazzo descritto e avvenuto nei luoghi, tempi e popoli coinvolti. LEGGETE TUTTI LE TRE GUERRE MONDIALI -PIKE E MAZZINI. Esistono delle sintesi verificate da scienziati.
    Scendere in piazza dipende da noi la sopravvivenza dell’UmanitĂ  che la Sinagoga di Satana vuole distruggere.

  2. Non dovete preoccuparvi di cambiare l’Italia che è schiava e perdete tempo, partecipate ai dibatti in USA che invece non sono schiavi e nella politica interna neanche fascisti ma reattivi, così potremo liberare l’Italia, quando capiranno che siamo loro uguali, quanto sua mamma.

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