giovedì 12 Settembre 2024

Ucraina, si riuniscono i gruppi nazifascisti dell’Internazionale Nera: c’è anche l’Italia

Il 24 agosto scorso, nel giorno dell’indipendenza ucraina, si è tenuta a Leopoli una conferenza che ha riunito diverse organizzazioni nazi-fasciste afferenti alla rete denominata Internazionale Nera, oggeto di una nostra inchiesta del maggio 2022. Durante l’incontro, i vari relatori hanno parlato della situazione dei nazionalismi europei e della sfida che l’Europa deve affrontare per difendere i propri interessi. La conferenza, dal nome Nation Europa, si è svolta al motto «Difendi l’Europa! La nostra Europa: solo forte e solo unita!». A prendervi parte vi era, oltre a membri di Casa Pound, anche Gabriele Adinolfi (tra i fondatori, negli anni Settanta, del movimento fascista ed eversivo Terza Posizione), definito dagli organizzatori dell’evento «la leggenda della scena ideologica d’Europa». La conferenza si è conclusa con la firma del Memorandum di Unità e Cooperazione, approvato da tutti i membri presenti.

Tra i partecipanti all’incontro svoltosi a Leopoli vi erano rappresentanti di III Weg (Germania), Casa Pound (Italia), Bulgarian National Union (Bulgaria), Nacionalisté (Repubblica Ceca), Slovakian autonomic nationalists (Slovacchia), NiD (Austria), Trzecia Droga (Polonia), Albanian Third Position (Albania) e Avantura project (Germania). Le organizzazioni ucraine che hanno partecipato erano C14, Avanhard, Wotan Jugend, Tradition & Order e Svoboda. Erano presenti anche reparti militari volontari: Corpo volontario russo, Corpo volontario bielorusso, Corpo volontario tedesco e un soldato italiano della legione internazionale. Inoltre, vi è stata la partecipazione, in collegamento video, di colui che gli organizzatori hanno definito «la leggenda della scena ideologica d’Europa»: Gabriele Adinolfi. Nel 1978, Adinolfi è stato tra i fondatori, insieme a Giuseppe Dimitri e Roberto Fiore, di Terza Posizione, movimento politico fascista ed eversivo rimasto ufficialmente in azione fino al 1982. Fuggito in Francia per sfuggire alla giustizia, Adinolfi ha fatto rientro in Italia solamente nel 2000, quando le pene comminate durante i processi ai componenti di Terza Posizione erano ormai cadute in prescrizione. Da allora ha cercato di costituire nuove forme organizzative di stampo nazionalista secondo una visione nazional-rivoluzionaria imperiale dell’Europa. Così, ha creato il Centro Studi EurHope, con sede a Bruxelles, i Lanzichenecchi d’Europa e Polaris. Dal 2020 le tre strutture cooperano nell’esperimento dell’Accademia Europa, animando così relazioni e formazione contemporaneamente in più Paesi.

Durante la conferenza sono stati discussi argomenti riguardanti «il superamento delle attuali sfide affrontate dai movimenti nazionalisti», in quello che viene definito «pan-europeismo ideologico, politico e spirituale». Durante la conferenza è stato anche affermato che «c’è una crescente consapevolezza che la biopolitica rappresenta la questione più cruciale del nostro tempo, il nostro prossimo orizzonte e, in effetti, il regno politico nel senso di Carl Schmitt». Il fine sarebbe quello di creare una nuova «politica e metapolitica per la fondazione e il perseguimento degli interessi delle nazioni europee». La conferenza si è conclusa con la firma del Memorandum di Unità e Cooperazione, approvato da tutti i membri presenti. «Questo Memorandum simboleggia un forte impegno per una collaborazione produttiva e a lungo termine, volta a proteggere e promuovere l’identità e gli interessi europei. I partecipanti hanno lasciato la conferenza con un rinnovato senso di unità e determinazione, sottolineando che solo attraverso una collaborazione continua possono raggiungere i loro obiettivi comuni. Il messaggio è chiaro: Difendi l’Europa! La nostra Europa: solo forte e solo unita!».

[di Michele Manfrin]

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2 Commenti

  1. Che il benessere dei paesi europei debba passare per queste mani mi lascia sgomenta . Che abbiano scelto proprio l’Ucraina come sede del convegno ancora di più , ovviamente tutto in un clima quasi cospirativo . In Italia ovviamente silenzio assoluto. Comunque credo che in questo momento possano avere buon gioco , anche se non auspicabile, sul malcontento di una sempre crescente fetta di popolazione europea contraria alla propria distruzione in nome della guerra. E questa popolazione non ha nessun ascolto nei governi europei , come è stato dimostrato in Francia.

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