giovedì 21 Novembre 2024

“Prima di tutto la pace”: sabato 21 settembre ad Assisi il mondo pacifista torna in piazza

Il prossimo 21 settembre, in occasione della Giornata Mondiale della Pace e alla vigilia del Summit del Futuro dell’ONU, ad Assisi torna la marcia della Pace. La manifestazione coinvolgerà l’intero universo pacifista, che si riverserà in piazza per urlare il suo no all’escalation bellica e alla corsa al riarmo, in particolare sul fronte russo-ucraino e su quello israelo-palestinese. Il popolo della Pace lancerà inoltre un appello per l’eliminazione delle armi nucleari, che, scrivono i promotori, «violano il diritto internazionale, causano gravi danni ambientali, minano la sicurezza nazionale e globale» e «sottraggono ingenti risorse pubbliche alla soddisfazione dei bisogni umani più elementari».

L’evento, che si terrà all’insegna dello slogan “Prima di tutto la pace”, inizierà alle ore 9.30 del mattino con un incontro di riflessione e proposta alla Domus Pacis presso la Basilica di Santa Maria degli Angeli. Dallo stesso luogo partirà, alle ore 15, la Marcia della Pace e della Fraternità, che si concluderà due ore dopo nella piazza del Comune di Assisi. A lanciare la mobilitazione straordinaria è stata la Fondazione PerugiAssisi, che ha convocato la Marcia per protestare «contro la follia bellicista, la corsa al riarmo, tutte le stragi impunite, il cambiamento climatico, l’informazione a senso unico e la censura», con l’obiettivo di ricostruire «una coscienza, una cultura e una politica di pace che si esprima attraverso la cura degli altri, dell’umanità e del pianeta». Circa 200 le entità associative coinvolte, tra cui Acli, Rete Nazionale delle Scuole di Pace, SlowFood, Articolo 21, Anpi, Arci e Peacelink. In un comunicato, quest’ultima sigla ha evidenziato il critico scenario prodotto dall’escalation bellica, ricordando che gli Stati Uniti hanno intenzione di «fornire all’Ucraina missili a lungo raggio», essendovi dunque il rischio che la Russia sia «colpita in profondità sul suo territorio» e si possa «innescare una spirale bellica incontrollabile che può portare allo scontro nucleare», mentre il presidente russo Vladimir Putin «sta rispondendo con dichiarazioni inequivocabili». Secondo PeaceLink, infatti, «l’opinione pubblica non ha ancora percepito l’inaccettabile innalzamento del rischio di guerra globale che cambierebbe le sorti dell’intera umanità».

Oltre al tradizionale network di associazioni pacifiste, alla mobilitazione hanno formalmente aderito anche vari Parlamentari europei, sindaci, membri di giunte e consigli comunali, missionari, scrittori e giornalisti. La manifestazione, organizzata ogni anno con l’obiettivo di promuovere una pace che, secondo i promotori, va «cercata, desiderata e costruita», costituisce un appello internazionale che riguarda tutti i conflitti in corso, lanciato con un gesto simbolico: un corteo, una marcia gomito a gomito per mostrare vicinanza e solidarietà alle persone vittime del terrore e della miseria. «Mettere la pace sopra ogni altra cosa è responsabilità di tutti: governanti, politici, istituzioni, società civile, cittadini, perché ciascuno di noi ha la possibilità di fare pace, ovunque, in ogni attimo della giornata – ha dichiarato in una nota Flavio Lotti, Presidente della Fondazione PerugiAssisi per la Cultura della Pace –. C’è stato un tempo, dopo la fine della seconda guerra mondiale e la liberazione dal nazifascismo, in cui lo sapevano tutti. Oggi non è più così. Per questo in tanti stanno soffrendo. Per questo siamo in grande pericolo».

[di Stefano Baudino]

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