venerdì 27 Settembre 2024

Italia: la nuova legge sull’oblio oncologico pone fine a molte discriminazioni

In Italia la legge sull’oblio oncologico ha fatto un ulteriore passo avanti con l’entrata in vigore di un’importante novità: chi è guarito da un tumore da più di dieci anni – per alcune forme di tumore basterà un anno – potrà ora adottare un bambino senza dover dichiarare la propria pregressa malattia. Il terzo decreto attuativo della legge, recentemente pubblicato in Gazzetta Ufficiale, disciplina infatti il procedimento per le adozioni, garantendo a chi ha superato la malattia oncologica il diritto all’oblio.

Per poter adottare, gli ex pazienti oncologici dovranno presentare al tribunale un certificato dell’azienda sanitaria che attesti il rispetto dei termini previsti dalla legge. Un importante traguardo, come ha sottolineato Franco Perrone, presidente dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica, per eliminare discriminazioni nei confronti di chi è guarito dal cancro, preservando al tempo stesso i diritti dei minori adottati.

La legge sull’oblio oncologico, approvata all’unanimità dal Senato con 139 voti favorevoli, si estende anche ad altre situazioni quotidiane. Ad esempio, chi ha concluso le cure oncologiche da oltre 10 anni (o 5 nel caso di under 21) non sarà più obbligato a dichiararlo per stipulare un mutuo, richiedere un prestito o sottoscrivere un’assicurazione. Gli operatori finanziari e assicurativi non potranno acquisire tali informazioni, nemmeno da fonti esterne, e, nel caso ne fossero in possesso, queste non potranno influenzare le condizioni contrattuali.

Inoltre, la legge introduce politiche attive per favorire l’uguaglianza nel mondo del lavoro, assicurando pari opportunità nell’inserimento professionale e nella progressione di carriera per gli ex pazienti oncologici. È previsto anche un tavolo tecnico del Ministero della Salute per valutare una possibile riduzione dei tempi richiesti per ottenere l’oblio, in base alla specifica storia clinica.

Elisabetta Iannelli, vicepresidente dell’Associazione Italiana Malati di Cancro, ha spiegato che il diritto all’oblio oncologico è fondamentale per evitare discriminazioni verso chi è guarito. Tuttavia, ha anche sottolineato l’importanza di stabilire con precisione quando un paziente possa considerarsi guarito, poiché i parametri variano in base a diversi fattori, come il tipo di tumore e il tempo trascorso dalla diagnosi.

In Italia, circa 1.000 persone ricevono una diagnosi di cancro ogni giorno, ma grazie ai progressi nelle terapie, la percentuale di persone guarite è in costante aumento. Attualmente, oltre 3 milioni e mezzo di persone nel Paese hanno superato la malattia, parte di una popolazione di 20 milioni di ex pazienti in tutta Europa.

Per richiedere il certificato di oblio oncologico, l’ex paziente dovrà presentare un’istanza a una struttura sanitaria pubblica o privata accreditata, o al proprio medico di base, allegando i dati personali e la documentazione medica richiesta. Se sussistono le condizioni, la certificazione deve essere rilasciata entro 30 giorni dalla richiesta. 

[di Gloria Ferrari]

L'Indipendente non riceve alcun contributo pubblico né ospita alcuna pubblicità, quindi si sostiene esclusivamente grazie agli abbonati e alle donazioni dei lettori. Non abbiamo né vogliamo avere alcun legame con grandi aziende, multinazionali e partiti politici. E sarà sempre così perché questa è l’unica possibilità, secondo noi, per fare giornalismo libero e imparziale. Un’informazione – finalmente – senza padroni.

Ti è piaciuto questo articolo? Pensi sia importante che notizie e informazioni come queste vengano pubblicate e lette da sempre più persone? Sostieni il nostro lavoro con una donazione. Grazie.

Articoli correlati

1 commento

Iscriviti a The Week
la nostra newsletter settimanale gratuita

Guarda una versione di "The Week" prima di iscriverti e valuta se può interessarti ricevere settimanalmente la nostra newsletter

Ultimi

Articoli nella stessa categoria