Secondo quanto riferito dal Ministero della Sanità libanese, il bilancio delle esplosioni, tra quelle dei cercapersone di martedì e quelle dei walkie talkie della giornata di ieri, è salito a 37 morti e oltre 3mila feriti. Soltanto ieri si sono contati infatti 25 decessi e oltre 600 feriti. Intanto, i cercapersone e altri apparecchi elettronici ritenuti sospetti vengono fatti esplodere in modo controllato in via precauzionale. Oltre alle autorità libanesi, anche Hamas punta il dito contro Israele, condannando «fermamente» la «rinnovata e continua aggressione sionista contro il fraterno popolo libanese» e parlando di un attacco che «minaccia la sicurezza e la stabilità della regione».