giovedì 26 Settembre 2024

L’UE abbassa la protezione dei lupi con il voto favorevole del governo italiano

Il Comitato dei rappresentanti permanenti dell’Unione Europea (COREPER) ha approvato ieri a Bruxelles una proposta della Commissione Europea per la riduzione del livello di tutela dei lupi. L’obiettivo è infatti quello di declassare la specie dei lupi da “particolarmente protetta” a solo “protetta”, tassello indispensabile per facilitare – attraverso l’introduzione di quote di caccia – l’abbattimento degli esemplari nel momento in cui vengono considerati troppo numerosi. La svolta è arrivata in seguito alla decisione dell’esecutivo della Germania, che precedentemente aveva optato per la via dell’astensione, di votare a favore. Tra le entità che hanno appoggiato la misura, c’è anche il governo italiano. Per essere definitivamente approvata, la proposta dovrà ottenere il semaforo verde dalla Convenzione per la conservazione della vita selvatica e dei suoi biotopi in Europa, nota anche come Convenzione di Berna.

In sede di votazione, sono stati in tutto 21 i voti a favore. Secondo fonti diplomatiche, soltanto Spagna e Irlanda hanno votato contro la proposta. Sono quattro, invece, gli ambasciatori dei Paesi comunitari – nello specifico Cipro, Slovenia, Malta e Belgio – che si sono astenuti. L’adeguamento dello status di protezione del predatore prevede di concedere ai singoli Stati maggiore flessibilità per «affrontare i casi più difficili di coesistenza tra lupi e comunità»; il provvedimento, insomma, inaugura un maggiore spazio di manovra per le amministrazioni statali per catturare e abbattere gli animali. La proposta sarà formalmente approvata senza ostacoli nella giornata di oggi, al fine di permettere alla Commissione Europea di presentarla ufficialmente al Comitato permanente della Convenzione di Berna. Commentando la notizia, la delegazione italiana del WWF ha parlato di una «decisione gravissima che apre pericolosamente la porta agli abbattimenti del lupo in Europa», ignorando l’appello «di oltre 300 organizzazioni della società civile e di centinaia di migliaia di persone» che hanno «esortato i governi a seguire le raccomandazioni della scienza e a intensificare gli sforzi per favorire la coesistenza con i grandi carnivori» mediante «misure preventive». L’organizzazione ha aggiunto che il voto a favore dell’Italia «conferma una posizione ideologica del nostro Governo contro la natura e contro i dati scientifici».

La Commissione europea aveva proposto di modificare lo status di protezione del lupo lo scorso dicembre. La perdita dell’avverbio aprirebbe così la porta alla caccia, seppur con le limitazioni imposte dagli Stati membri poiché ancora «obbligati a garantire che venga raggiunto e mantenuto uno stato di conservazione favorevole per le popolazioni nelle loro regioni biogeografiche». Secondo l’esecutivo UE, sarebbero oltre 20.000 gli esemplari di lupo presenti nel territorio europeo, un numero che rappresenta «una vittoria per la conservazione della specie» ma anche «un rischio per i bestiami e le comunità rurali». Da mesi le associazioni animaliste sono sul piede di guerra contro la proposta. Il WWF, che ha da subito parlato di un’effettiva mancanza di prove scientifiche a supporto della decisione, aveva esplicitamente accusato la presidente della Commissione Ursula von der Leyen – da poco rieletta nella medesima carica in seguito alle ultime elezioni europee – di «sacrificare i successi della conservazione per il proprio tornaconto politico». Von der Leyen è stata infatti direttamente interessata dalla vicenda, poiché un pony di sua proprietà è stato ucciso proprio da un lupo il 1° settembre 2022.

[di Stefano Baudino]

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