Questa volta la protesta è scoppiata nell’ottavo padiglione, la notte scorsa: suppellettili bruciati con roghi visibili dall’esterno della struttura che ha subito «ingenti danni», secondo quanto riportato dalle autorità interne. È ancora il carcere romano di Regina Coeli a fare da spia a una situazione carceraria che, tra sovraffollamento e mancanze croniche, è fuori controllo. Regina Coeli è considerato il “carcere dei suicidi”, per la frequenza con la quale i detenuti si tolgono la vita, primo nella classifica dei morti dietro le sbarre: 15 negli ultimi quattro anni. Gli agenti in assetto antisommossa hanno «ristabilito l’ordine», mentre il Garante dei detenuti non ha potuto visitare la struttura.