giovedì 17 Ottobre 2024

In molti ospedali di tutta Italia torna la mascherina obbligatoria

L’avvicinarsi dell’inverno e l’aumento della circolazione dei virus respiratori sembrano aver già messo in allerta i direttori di alcuni ospedali italiani, i quali hanno deciso di reintrodurre l’obbligo della mascherina per l’ingresso alla struttura o per accedere a determinati reparti sensibili. È la scelta che, secondo quanto riferito da Federsanità alla stampa, è stata fatta in queste settimane dall’ospedale di Brescia e in «molte altre regioni del Paese», motivata con il rialzo dei casi Covid nella zona. Si tratta di un provvedimento in accordo con l’ultima circolare Covid di luglio, la quale rimuoveva l’obbligo nazionale di indossare mascherine degradandolo ad eventuale provvedimento a discrezione dei singoli direttori. La decisione è stata commentata positivamente anche da alcuni esperti come Massimo Andreoni e Fabrizio Pregliasco, mentre l’infettivologo Matteo Bassetti ha criticato il provvedimento sostenendo che gli ospedali non dovrebbero rimanere vincolati a misure anti-Covid.

Secondo l’ultima circolare diramata dal Ministero della Salute il 1° luglio 2024, anche nei reparti ospedalieri in cui sono presenti pazienti fragili non è più obbligatorio indossare le mascherine chirurgiche. D’altra parte però, si passa da un obbligo generalizzato ad una raccomandazione a discrezione dei singoli direttori sanitari, i quali sono chiamati a «valutare le opportunità di disporre l’uso dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie nei diversi contesti della propria struttura», considerando la «diffusione dei virus a trasmissione aerea», le «caratteristiche degli ambienti (ad esempio della ventilazione)» e la «tipologia di pazienti, lavoratori o visitatori che li frequentano».

Tale opportunità, nelle ultime settimane, è stata adottata dal direttore dell’ospedale di Brescia e da molte altre strutture di diverse regioni del Paese che, visto il rialzo dei contagi, hanno deciso di ripristinare l’obbligo di indossare i dispositivi di protezione Ffp2 per utenti, visitatori, accompagnatori e caregiver in tutti i reparti. «È una cosa giusta entrare in ospedale, dove ci sono soggetti fragili, e mantenere una ridotta circolazione di virus a trasmissione respiratoria. Quindi sono d’accordo con le strutture che scelgono di reintrodurre in vista dell’inverno l’uso della mascherina per i visitatori e l’igiene delle mani», ha commentato Massimo Andreoni, direttore scientifico della Simit, Società italiana malattie infettive e tropicali. D’accordo anche il virologo Fabrizio Pregliasco, che ha commentato così: «Con il Covid dovremo convivere, avremo continuamente fasi di salita e di discesa e adesso siamo in una fase di salita. In funzione dell’andamento delle infezioni in un determinato contesto geografico, in strutture particolari come sono gli ospedali, è giusto che siano i direttori sanitari ad assumersi la responsabilità di profilare delle misure di protezione» anti-contagio come è accaduto agli Spedali Civili di Brescia. «Meglio un approccio di buon senso, che sarebbe assurdo stigmatizzare». Di opinione completamente diversa invece l’infettivologo Matteo Bassetti, che ha dichiarato: «È assurdo. Gli ospedali non possono essere prigionieri di queste misure anti-Covid o dei tamponi che ancora vengono chiesti per il trasferimento dei pazienti o per fare gli esami e le visite. Prendiamo spunto dal caso di Brescia, ma ci sono retaggi dell’impianto di misure anti-Covid – aggiunge – ci sono una serie di centri in Italia che applicano queste norme».

A proposito di dispositivi di protezione però, la sensazione è che la scelta di reintrodurre indistintamente l’obbligo ad indossare la mascherina all’interno degli ospedali non risulti completamente concorde con le evidenze scientifiche emerse negli ultimi anni: già più di un anno fa L’Indipendente riportava che secondo uno degli studi comparati più ampi e rigorosi pubblicato per Cochrane – un’organizzazione no profit britannica considerata il punto di riferimento per eccellenza della revisione dei dati sanitari e degli studi scientifici – non vi sarebbe alcuna evidenza scientifica sul fatto che indossare le mascherine riduca la trasmissione delle malattie virali. Altre ricerche, poi, confermerebbero che persino le regole imposte ai bambini sono di dubbia solidità scientifica: una revisione sistematica sottoposta a revisione paritaria e pubblicata sul British Medical Journal ha analizzato oltre 22 studi da una selezione di 600 concludendo che solo 6 sembravano suggerire una protezione ma con un alto tasso di rischio di bias, concludendo che “l’efficacia dell’obbligo di indossare mascherine nei bambini non è ancora stata dimostrata con prove di alta qualità”. Infine, risulta impossibile ignorare il fatto che il provvedimento arriva proprio in seguito alle ammissioni di Fauci fatte nei mesi scorsi: l’immunologo ha infatti confermato che le misure che imponevano il distanziamento e l’utilizzo di dispositivi di protezione individuale non erano supportate da alcun criterio scientifico davanti alla sottocommissione sulla pandemia da coronavirus della Camera statunitense.

[di Roberto Demaio]

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