I contratti stipulati alla fine dell’anno scorso aventi ad oggetto l’acquisto da parte dell’Unione Europea dei vaccini anti Covid Pfizer e Moderna, sono stati recentemente resi pubblici dopo che negli scorsi mesi era stata imposta la totale riservatezza sul loro contenuto e, dalla lettura degli stessi, si apprendono dettagli finora sconosciuti. In tal senso, il contratto tra Pfizer e l’UE rivela che la cifra spesa da quest’ultima non sia esattamente di 15,50 euro per ogni dose, come comunemente si ritiene, ma che tale numero sia solo la media dei vari prezzi stabiliti dalla casa farmaceutica: dei 200 milioni di vaccini comperati, i primi 100 milioni sono infatti stati venduti al costo di 17,50 euro l’uno, mentre i successivi 100 milioni sono stati pagati 13,50 euro. Inoltre, per gli acquisti successivi il prezzo è salito nuovamente: 15,50 euro per dose per «ogni ordine aggiuntivo fatto entro 3 mesi dall’ottenimento dell’autorizzazione Ema» e 17,50 euro per quelli fatti in seguito a tale periodo. Ma il prezzo dei vaccini Moderna è ancora superiore: 22,50 dollari (18,70 euro) per ogni dose, si tratta del più caro vaccino anti Covid esistente. Inoltre, l’acconto versato dall’UE a Pfizer è di 700 milioni di euro, mentre quello erogato a Moderna è di 318 milioni. Ma mentre il motivo della richiesta di tale anticipo è stato giustificato da Moderna, che ha riportato la somma di denaro spesa per avviare la produzione, Pfizer non ha comunicato nulla a riguardo, seppur la cifra sia notevolmente maggiore.
In più, anche la responsabilità di tali aziende appare estremamente limitata. «La responsabilità complessiva del contraente e delle sue affiliate nei confronti di qualsiasi Stato Membro Partecipante derivante da o in relazione a questo contratto e/o al modulo d’ordine del vaccino concluso con gli stessi non deve superare una somma pari al 50% delle somme attualmente ricevute dal contraente in base al Modulo d’Ordine del Vaccino concluso con gli Stati Membri Partecipanti». Inoltre, per gli eventuali danni dovuti agli effetti collaterali dei vaccini, la responsabilità è quasi totalmente degli Stati Membri. Nello specifico, Pfizer e Moderna dovranno ritenersi responsabili solo nel caso in cui ci si accertasse che i vaccini non siano stati prodotti correttamente oppure in caso di dolo da parte delle stesse. Infine, le case farmaceutiche non andranno incontro a particolari problemi nemmeno per le possibili consegne tardive. Nel contratto con Moderna si legge che, se si dovesse verificare un ritardo di oltre 90 giorni, gli Stati potranno semplicemente annullare l’ordine. Mentre quello Pfizer prevede che, se la produzione dell’azienda non dovesse ricoprire tutti gli ordini effettuati, essa dovrà soltanto rivedere il programma di consegna sulla base di principi giusti ed equi i quali, però, non vengono specificati nel dettaglio.
[di Raffaele De Luca]
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