venerdì 10 Gennaio 2025

Arrestato l’assassino di Brian Thompson: di origini italiane, ha rivendicato l’azione

«Mi scuso per i disagi e i traumi subiti, ma questi parassiti se la sono cercata. Era necessario farlo». Reciterebbe all’incirca così una delle frasi che stanno venendo riportate dai quotidiani di tutto il mondo, scritta sul manifesto di tre pagine trovato addosso a Luigi Mangione, l’assassino dell’amministratore delegato di UnitedHealthCare. Mangione, 26 anni, di origini italiane, è stato trovato ieri, lunedì 9 dicembre, in un McDonald’s nella città di Altoona, in Pennsylvania, a circa 450 chilometri a ovest di New York, dopo che un cliente del fast-food lo ha riconosciuto e segnalato alle autorità. Poco dopo l’arresto, è comparso davanti a un tribunale della Pennsylvania per essere citato in giudizio. Su di lui pendono cinque capi di imputazione iniziali e gli è stata negata la libertà su cauzione. Un pubblico ministero ha detto che si aspetta che presto venga presentata un’accusa di omicidio. Il documento di rivendicazione che spiega i motivi delle sue azioni sembra citare un gran numero di filosofi e personalità, tra cui gli scritti di Theodore Kaczynski, in arte Unabomber, il noto anarchico statunitense condannato all’ergastolo per una serie di attentati con pacchi bomba.

Luigi Mangione è stato arrestato su segnalazione di un cliente della nota catena di fast food statunitense, mentre si trovava all’interno del locale. Dalle ricostruzioni, sembrerebbe che all’arrivo della polizia Mangione abbia mostrato agli agenti una patente di guida falsa del New Jersey, con il nome di Mark Rosario. Sembra che il ragazzo abbia iniziato a dare segni di cedimento quando un agente gli ha chiesto se fosse stato a New York recentemente; quando gli è stato detto che sarebbe stato arrestato se avesse mentito sul suo nome, ha detto agli agenti come si chiamava. Nello zaino, sembra che Mangione nascondesse una pistola stampata in 3D, un silenziatore stampato in 3D e un caricatore caricato con sei colpi di munizioni da 9 mm. Tra i ritrovamenti, anche un passaporto americano e 10.000 dollari in contanti, di cui 2.000 dollari in valuta estera, ma sembra che Mangione abbia contestato l’importo segnato. Mangione è stato così portato davanti a un tribunale, ma devono ancora essere compilate tutte le accuse. Per ora è accusato formalmente di falsificazione, porto d’armi senza licenza, falsificazione di documenti o documenti d’identità, possesso di strumenti criminali e falsa identificazione alla polizia.

Luigi Mangione è un ragazzo di 26 anni di origine italiana. È nato e cresciuto nel Maryland e proviene da una famiglia benestante; uno dei suoi cugini è il legislatore repubblicano del Maryland , Nino Mangione. Studente modello presso il liceo maschile d’élite a Baltimora, un suo compagno ha descritto il ragazzo come una persona con «tutte le carte in regola» per avere successo. Si è laureato in informatica presso la University of Pennsylvania, parte della Ivy League, il gruppo delle otto università più prestigiose degli Stati Uniti. Dopo la laurea ha lavorato come ingegnere dei dati per un sito web di vendita attivo nel settore automobilistico e come stagista per un’azienda che sviluppa videogiochi; pare che durante il suo periodo universitario abbia anche fondato un gruppo di persone interessate ai videogiochi e che fosse interessato a temi di politica e attivismo.

Addosso a Mangione, oltre alla presunta arma del delitto e al denaro, è stato trovato un manifesto di tre pagine scritto a mano, in cui il ragazzo rivendica l’azione e spiega le sue motivazioni. Dal profilo che ne stanno facendo i media, Mangione sembrerebbe essere sempre stato una persona dalle salde convinzioni politiche. La polizia sembra avere il sospetto che egli sia un attivista per l’ambiente, e pare che in passato abbia già scritto di attivismo politico e di figure controverse come lo stesso Unabomber, che apparirebbe nel manoscritto assieme a numerosi esponenti della filosofia occidentale. Di Unabomber, Mangione sembra avere scritto in passato, definendolo, in controtendenza alla lettura dominante che lo vede come un terrorista, un «rivoluzionario politico estremo». Mangione, scrivono i media, sembra essersi interessato anche di temi socio-economici, e avere nel tempo sviluppato un forte senso anti-capitalista. Per tutti questi motivi, in tanti stanno ritraducendo quel senso di frustrazione sociale che inizialmente attribuivano alle azioni di Mangione, in un movente di natura più politica e sovversiva.

[di Dario Lucisano]

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2 Commenti

  1. Quale sarebbe il punto di rivolta? Lui non e’mai stato assicurato dal quel gruppo e United Health Care e’ una delle compagnie con l’estensione maggiore di piani assicurativi per le famiglie sotto ACA. Esaltare un omicidio fino a rivestirlo di un’ importanza politica che non merita non solo non lancia Mangione sul
    mercato dei nostalgici della Pantera, ma non arriva neanche penosamente a toccare il paragone con Che Guevara auspicato da Lucisiano, giornalista che scrive per l’approvazione facile, tipica nei giovani ribelli, e denota poco autostima e necessità di essere notati.

  2. Raramente con la violenza si risolvono i problemi, ma lo “Sturm und Drang” della gioventù porta purtroppo a compiere certe azioni. Fa invece piacere sentire che non era un balordo di strada ma un giovane istruito e pienamente cosciente delle distopie sociali create dal neo-liberismo. Mi auguro che un buon avvocato lo aiuti a mitigare la pena che gli verrà inflitta.

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