La CGIL ha denunciato oggi che l’INPS, con modifiche unilaterali e senza comunicazioni ufficiali, avrebbe aumentato l’etĂ minima per la pensione di vecchiaia dal 2027 a 67 anni e 3 mesi (e a 65 anni e 5 mesi dal 2029), nonchĂ© i contributi per la pensione anticipata a 43 anni e 1 mese (e a 43 anni e 3 mesi dal 2029). Il sindacato ha manifestato «profonda preoccupazione» per il rischio di nuovi esodati e una mancanza di tutela per molti lavoratori. Subito dopo l’uscita della nota della CGIL, l’INPS ha però reagito smentendo l’applicazione di nuovi requisiti pensionistici e garantendo che le certificazioni saranno redatte in base alle tabelle attualmente pubblicate.