mercoledì 15 Gennaio 2025

Gaza: il Qatar annuncia il cessate il fuoco tra Israele e Hamas

Hamas e Israele hanno approvato l’accordo per il cessate il fuoco a Gaza. La notizia è stata data dal primo ministro del Qatar alle 19:50 di oggi, mercoledì 15 gennaio, dopo giorni di intense trattative che hanno interessato entrambe le parti. L’accordo è stato firmato con la mediazione di Egitto, Qatar, e Stati Uniti, e prevede un primo scambio di prigionieri e un graduale ritiro delle truppe israeliane. Hamas, scrive l’emittente araba Al Jazeera, ha chiesto ai mediatori la garanzia che Israele non continuerà gli attacchi, nonché mappa e cronoprogramma del ritiro delle truppe israeliane, che non è chiaro in che misura siano stati delineati. Dopo una fase preliminare di tre giorni, l’accordo entrerà in vigore di domenica. In seguito all’annuncio, le strade palestinesi si sono riempite di cittadini intenti a festeggiare quella che sembrerebbe la fine di un massacro durato oltre 460 giorni.

Secondo una bozza visionata dall’Associated Press nei giorni scorsi, l’accordo prevederebbe una prima fase di cessate il fuoco di 42 giorni con il graduale rilascio di prigionieri e ostaggi, che verrebbe preceduta, sostiene Al Jazeera, da una fase preliminare della durata di 3 giorni. Domenica dovrebbe così prendere il via la prima fase, in cui le truppe israeliane si ritirerebbero ai margini di Gaza e molti palestinesi potrebbero tornare a ciò che resta delle loro case. Nel frattempo verrebbe riaperto il valico di Rafah, e sarebbe concessa l’entrata di 600 camion di aiuti al giorno nell’ambito di un protocollo umanitario sponsorizzato dal Qatar. Gli ospedali e verrebbero riaperti, e verrebbero installate 200.000 tende e 60.000 roulotte per i ricoveri urgenti. Il Qatar e l’Egitto supervisionerebbero il ritorno degli sfollati dal sud della Striscia di Gaza al nord (che dovrebbe avvenire a partire dal settimo giorno), e l’accesso agli aiuti umanitari ai civili palestinesi. Durante la prima fase, Hamas rilascerebbe 33 prigionieri, e Israele libererebbe circa 250 prigionieri palestinesi condannati all’ergastolo. Secondo Al Jazeera, durante la prima fase dell’accordo, l’esercito israeliano si dovrebbe ritirare dal confine di Gaza per una profondità di 700 metri.

La domanda è se il cessate il fuoco arriverà oltre quella prima fase. Secondo quanto comunica Al Jazeera, Qatar ed Egitto assicureranno la transizione alle fasi successive, che prevederebbero il rilascio di ulteriori prigionieri e un maggiore indietreggiamento delle truppe israeliane. Per quanto riguarda il primo punto, scrive Al Mayadeen, dovrebbe venire liberato un totale di 1.000 prigionieri palestinesi, nonché tutte le donne e i bambini sotto i 19 anni di età. Per ciò che concerne la questione del ritiro dell’esercito dello Stato ebraico, oggetto di contesa nelle trattive sono stati i corridoi di Netzarim, che divide il nord della Striscia dal resto del territorio palestinese, e quello di Philadelphi, che separa il sud di Gaza dall’Egitto. Secondo Al Mayadeen, il ritiro delle truppe dall’asse Netzarim dovrebbe avvenire nel 22esimo giorno; la presenza sull’asse di Philadelphi, invece, riporta Al Jazeera, al ritiro completo gradualmente. L’accordo, sostiene Al Mayadeen, prevederebbe anche l’istituzione di una no fly zone di 10 ore al giorno in tutta la Striscia.

[di Dario Lucisano]

Ti è piaciuto questo articolo? Pensi sia importante che notizie e informazioni come queste vengano pubblicate e lette da sempre più persone? Sostieni il nostro lavoro con una donazione. Grazie.

L'Indipendente non riceve alcun contributo pubblico né ospita alcuna pubblicità, quindi si sostiene esclusivamente grazie agli abbonati e alle donazioni dei lettori. Non abbiamo né vogliamo avere alcun legame con grandi aziende, multinazionali e partiti politici. E sarà sempre così perché questa è l’unica possibilità, secondo noi, per fare giornalismo libero e imparziale. Un’informazione – finalmente – senza padroni.

Articoli correlati

1 commento

Iscriviti a The Week
la nostra newsletter settimanale gratuita

Guarda una versione di "The Week" prima di iscriverti e valuta se può interessarti ricevere settimanalmente la nostra newsletter

Ultimi

+ visti