Continuano le assoluzioni per gli attivisti torinesi del movimento ambientalista Extinction Rebellion (XR). Con una sentenza del 18 gennaio 2025, resa nota ieri, lunedì 3 febbraio, il Tribunale Amministrativo Regionale per il Piemonte ha annullato i fogli di via per quattro attivisti che erano stati espulsi dalla città di Torino per aver esposto uno striscione in occasione dell’Aerospace and Defence Meeting del 2023. Quel giorno nove persone erano state portate in Questura, poi rilasciate con denunce per manifestazione non preavvisata, inosservanza di un ordine dell’autorità, invasione di terreni o edifici e violenza privata, tutte archiviate dalla procura di Torino nel gennaio dell’anno scorso. Secondo la sentenza, anche i fogli di via sono illegittimi e caratterizzati da un vero e proprio “eccesso di potere”, perché la protesta si è svolta in maniera pacifica, legittima e priva di minacce per l’ordine e la sicurezza pubblica.
Secondo la sentenza del tribunale, le persone colpite da foglio di via “non possono essere definite pericolose per l’ordine e la sicurezza pubblica poiché non sono dedite alla commissione di reati, non hanno precedenti condanne e i reati ipotizzati dalle forze dell’ordine sono stati archiviati dalla procura di Torino”. Per tale motivo, il giudice annulla i provvedimenti, evidenziando un “eccesso di potere per carenza di istruttoria, difetto di motivazione e illogicità della motivazione” da parte della Questura che ha deciso di procedere con l’emissione dei fogli di via. «Le motivazioni di questa sentenza sono l’ennesima conferma di una gestione repressiva del dissenso in questo Paese» scrive XR. «Dai trattenimenti prolungati in Questura fino alle continue denunce pretestuose alle misure di prevenzione illegittime: è evidente che denunciare le politiche di investimento in armi e guerra del governo, piuttosto che su clima e ambiente, è qualcosa che deve essere punito e messo a tacere».
I fatti riguardano una manifestazione avvenuta nel novembre 2023 in occasione dell’Aerospace and Defence Meeting. Quel giorno, cinque persone si erano calate dal tetto dell’Oval, reggendo un gigantesco striscione con la scritta: «Qui si finanzia la guerra e la crisi climatica», mentre altre due esponevano uno striscione più piccolo con su scritto «Stop war now». L’azione dimostrativa voleva contestare il costante aumento della spesa bellica italiana e l’impatto del settore sulla crisi climatica. Dopo l’azione, tutti e nove gli attivisti presenti erano stati portati in Questura, e contro i quattro non provenienti da Torino è stato emesso un foglio di via. Le varie accuse nei confronti degli attivisti sono state archiviate dalla procura nel gennaio 2024 per motivi analoghi a quelli esposti dal giudice del TAR. La procura, in particolare, sottolineava la natura pacifica della protesta e il diritto costituzionale al dissenso, disponendo la non sussistenza dei reati.
Non è la prima volta che la magistratura torinese scagiona gli attivisti di XR dalle accuse mosse dalla Questura. Già a gennaio, la procura di Torino ha archiviato decine di denunce contro attivisti del movimento accusati di reati di vario genere, come manifestazione non preavvisata, imbrattamento, invasione, violenza privata e detenzione abusiva di armi. Anche in quel caso, la pm ha sottolineato il diritto costituzionale e democratico al dissenso e contestato i presunti elementi probatori forniti dalla Questura.
[di Dario Lucisano]