Nei giorni del 10 e dell’11 febbraio, Parigi ha ospitato l’AI Action Summit, un vertice internazionale che ha riunito i leader di tutto il mondo per discutere ambizioni, scopi e rivalità riguardanti la corsa allo sviluppo dei sistemi di intelligenza artificiale. L’evento, co-presieduto dal Presidente francese Emmanuel Macron e dal Premier indiano Narendra Modi, ha dato vita a una dichiarazione condivisa che sollecita lo sviluppo “aperto”, “inclusivo” ed “etico” degli strumenti di IA, ma ha anche evidenziato i crescenti attriti politici ed economici con Stati Uniti e Regno Unito, i quali hanno anteposto i loro obiettivi individuali ai rapporti di alleanza.
USA e UK si sono dunque rifiutati di siglare le dichiarazioni finali del summit, tuttavia questa posizione non era imprevedibile: superate le premesse utopiche formali, l’evento è stato esplicitamente adoperato dai potenti come passerella attraverso cui cercare di attirare investimenti e risorse al proprio uscio. Alla vigilia del vertice, Macron ha strategicamente rilasciato al canale televisivo nazionale France 2 un’intervista in cui ha annunciato un investimento da 109 miliardi di euro nello sviluppo nazionale di infrastrutture legate all’intelligenza artificiale, un impegno finanziario che il politico ha esplicitamente comparato alle manovre strategiche del suo omologo statunitense, Donald Trump.
Qualora la provocazione fosse mai sfuggita ai diplomatici a stelle e strisce, ogni ambiguità è stata fugata in occasione del summit stesso. “Ho un buon amico oltreoceano che dice ‘drill, baby, drill’”, ha dichiarato sornionamente Macron, riferendosi alle trivellazioni petrolifere degli USA. “Qui, non c’è bisogno di scavare. Basta infilare la spina. L’elettricità è disponibile”. Il Presidente francese ha così reclamizzato le centrali nucleari nazionali agli occhi degli investitori che devono decidere dove riversare le proprie risorse economiche. Parallelamente, per illustrare le potenzialità dell’IA, Macron ha fatto sfoggio di un video prodotto con l’uso di deep fake, un genere di fotomontaggio avanzato estremamente controverso e che viene usato frequentemente a scopi tutt’altro che etici.
Bien joué… pic.twitter.com/zthA2zIBja
— Emmanuel Macron (@EmmanuelMacron) February 9, 2025
Dal canto suo, la Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha rivelato che l’Unione Europea impegnerà 200 miliardi di euro da investire nell’IA, con un fondo da 20 miliardi esplicitamente pensato per dare vita alle “gigafactory” che dovranno ospitare le immense potenzialità di calcolo necessarie ad addestrare i modelli di IA. Henna Maria Virkkunen, Commissaria europea per le tecnologie digitali e di frontiera, ha inoltre promesso che l’UE semplificherà le normative del settore, così da renderle più attraenti nei confronti delle imprese. Lo scopo dichiarato è quello di combattere la “concentrazione del Mercato”, ovvero fare concorrenza agli Stati Uniti e alla Cina.
E gli Stati Uniti non l’hanno presa bene. JD Vance, Vicepresidente USA presente all’evento, ha esplicitamente accusato gli alleati europei di imporre normative eccessive che penalizzano le industrie americane. La sua retorica si è concentrata sulla dottrina dell’“America First”, a discapito del consolidamento delle relazioni internazionali, già compromesse dalla costante minaccia di nuovi dazi. “Gli Stati Uniti d’America sono leader nel campo dell’IA, la nostra Amministrazione farà sì che lo rimangano”, ha detto Vance. “Il futuro dell’IA non si vincerà preoccupandosi della sicurezza. Si vincerà costruendo”. Una posizione simile è stata mimata dal Regno Unito, il quale, grande alleato degli USA, ha deciso di non sposare formalmente gli obbiettivi del summit asserendo che questi “non fornissero sufficiente chiarezza pratica sulla governance globale, né affrontassero le questioni più difficili riguardanti la sicurezza nazionale”.
[di Walter Ferri]
Europa First.
I cretini EU tutti insieme dicono che spenderanno metà di quanto spenderà ognuna tra MSFT, Google, Meta, Amazon, mendicanti.
Dimenticavo Apple, Tsmc, Nvidia, Intel ecc. sono proprio ridotti a strisciare.
Pensare che in pace con la Russia erano quasi un quarto degli USA in tante cose.