Con il 28,6% delle preferenze, l’Unione Cristiano-Democratica (CDU) di Friedrich Merz, partito di centrodestra di orientamento liberal-conservatore, ha vinto le elezioni parlamentari tedesche. Le elezioni si sono svolte ieri, domenica 23 febbraio, e delineano un parlamento diverso rispetto al precedente, con l’ex maggioranza di governo che ne esce largamente ridimensionata. Il Partito Socialdemocratico (SPD) dell’ex cancelliere Olaf Scholz si è fermato al 16,4%, perdendo, a causa della nuova legge elettorale, 86 seggi; male anche i Verdi, quarti con l’11,6%, e sconfitta totale per i liberali, che non riescono a superare la soglia di sbarramento. Malgrado la sua grande crescita, la nuova composizione parlamentare rende improbabile una possibile alleanza di governo con la destra di Alternativa per la Germania (AfD), arrivata seconda con il 20,4%, e preannuncia colloqui serrati tra CDU, SPD e Verdi.
Nonostante il netto cambio nella distribuzione dei seggi, le elezioni federali tedesche non hanno riservato troppe sorprese. L’affluenza ha registrato il record dell’82,5%, la soglia più alta mai raggiunta dall’unificazione. I grandi sconfitti di questa tornata elettorale sono senza ombra di dubbio i socialdemocratici di Scholz, che tuttavia conservano la possibilità di rimanere al governo. I cristiano-democratici, infatti, hanno ottenuto 208 seggi su un totale di 630 e, con ogni probabilità, vista l’esclusione dei liberali, avvieranno le trattative per formare il prossimo esecutivo proprio con l’SPD. Il partito del cancelliere uscente si è assicurato 120 posti in parlamento, cifra che apre la possibilità di una coalizione tra SPD e CDU; se a questa dovessero aggiungersi i Verdi, che hanno ottenuto 85 seggi, il risultato sarebbe un governo appoggiato da 413 parlamentari. La seconda forza parlamentare risulta essere l’AfD con 152 seggi, quasi il doppio rispetto a prima, ma dalle dichiarazioni di Merz risulta improbabile che la CDU apra trattative con essa. Il “cordone sanitario” formatosi intorno alla destra, insomma, ha tenuto saldamente. Alle elezioni si sono presentate anche La Sinistra (Die Linke), che ha ottenuto 64 seggi, e Alleanza Sahra Wagenknecht (BSW), partito di dissidenti di Die Linke, che non ha superato la soglia di sbarramento.
Con ogni probabilità, il prossimo esecutivo vedrà a capo Friedrich Merz, il 69enne leader del partito di centrodestra che ha trionfato alle elezioni. Merz era noto ai tempi di Angela Merkel, con la quale si è più volte scontrato per la guida del partito, ed è diventato presidente della CDU nel gennaio 2022. A settembre 2024, è diventato candidato cancelliere per i cristiano-democratici. Sul fronte interno, Merz propone una stretta sull’immigrazione irregolare; per far fronte alla grave recessione che colpisce la Germania da due anni, invece, propone una riduzione della spesa sociale pubblica, che porterebbe avanti attraverso tagli all’occupazione statale e ai sussidi. Sul versante estero, infine, Merz appoggia gli aiuti all’Ucraina e sostiene la permanenza della Germania nella NATO.
[di Dario Lucisano]