Dopo le due mozioni approvate ieri, lunedì 24 febbraio, dall’Assemblea Generale dell’ONU, il Consiglio di Sicurezza ha adottato la risoluzione proposta dagli Stati Uniti, che chiede una pace in Ucraina senza riconoscerne l’integrità territoriale. Il contenuto della mozione si sviluppa in poche righe, in cui il documento si limita a «piangere la tragica perdita di vite umane» e «ribadire che lo scopo principale delle Nazioni Unite è mantenere la pace e la sicurezza internazionale e risolvere pacificamente le controversie», per infine «implorare una rapida fine del conflitto e sollecitare inoltre una pace duratura tra Ucraina e Federazione Russa». In sede di votazione, Francia e Regno Unito, gli unici Paesi europei a essere membri permanenti del Consiglio di Sicurezza, si sono astenuti e non hanno esercitato il diritto di veto. Anche l’Europa, insomma, ha acconsentito tacitamente alla linea Trump, mettendo fine alla politica del sostegno incrollabile all’Ucraina fino alla vittoria.
La mozione statunitense è stata approvata con 10 voti a favore e 5 astensioni, provenienti da Danimarca, Francia, Grecia, Regno Unito e Slovenia. Prima del voto, la rappresentante degli Stati Uniti ha affermato che il Consiglio si trova «sul precipizio della storia con un compito solenne: creare le condizioni per porre fine alla guerra più sanguinosa nel continente europeo» dalla creazione dell’organo. La risoluzione, ha sottolineato, si limita a essere «un simbolico, semplice primo passo verso la pace», e «non è un accordo di pace». Esso, però, ha continuato la rappresentante USA, getterebbe le basi per arrivare a un accordo. Il rappresentante della Federazione Russa, da parte sua, ha detto di considerare il testo: «un’iniziativa di buon senso», definendo gli emendamenti dell’UE come «l’ennesimo ultimatum anti-russo». Il testo non è ancora stato pubblicato, ma da quanto riporta il sito delle Nazioni Unite è stato approvato senza emendamenti e dovrebbe dunque corrispondere alla bozza.
Ieri, prima della votazione del Consiglio di Sicurezza, lo stesso testo era passato al vaglio dell’Assemblea Generale, che lo aveva approvato con l’aggiunta di un emendamento dell’UE. Quest’ultimo riaffermava l’impegno per la «sovranità, l’indipendenza, l’unità e l’integrità territoriale dell’Ucraina all’interno dei suoi confini riconosciuti a livello internazionale». Tale passaggio era contenuto in un’altra risoluzione, anch’essa approvata dall’Assemblea Generale, proposta da UE e Ucraina. Questa seconda mozione faceva esplicito riferimento all’aggressione russa e dava più responsabilità alla Federazione, a cui chiedeva di «ritirare immediatamente, completamente e incondizionatamente tutte le sue forze militari dall’Ucraina». Entrambe le mozioni avevano trovato l’opposizione di Russia e Stati Uniti. Contrariamente alle risoluzioni dell’Assemblea Generale, quelle approvate dal Consiglio di Sicurezza hanno valore vincolante, e il loro contenuto deve dunque essere applicato. Non avendo la risoluzione statunitense effettivi risvolti pratici, essa, come sottolineata dalla rappresentante statunitense, non cambia davvero le carte in tavola.
[di Dario Lucisano]
La carta non vincola nulla, la legge non esiste