Nella notte tra ieri e oggi, mercoledì 26 febbraio, il Cile è stato colpito da un gigantesco blackout. L’interruzione di corrente ha coinvolto 14 delle 16 regioni del Paese, lasciando al buio circa otto milioni di case e costringendo il governo a dichiarare lo stato di emergenza, istituire un coprifuoco e schierare l’esercito. Questa mattina, l’operatore energetico cileno ha affermato che la maggior parte della domanda elettrica del Paese sarebbe tornata operativa, con «il 90% del consumo» ripristinato grazie a un’attivazione straordinaria delle centrali elettriche. Non è chiaro se tale risoluzione sia solo temporanea. A provocare il blackout sembra essere stata l’interruzione di una linea di trasmissione che l’esecutivo cileno attribuisce alla negligenza di aziende private.
Il blackout in Cile è iniziato attorno alle 15 locali (le 19 italiane). L’interruzione dei servizi elettrici ha interessato il 99% del Paese e ha colpito anche le reti di telefonia mobile e di connessione internet. Dopo lo scoppio del blackout, il governo ha dichiarato lo stato di emergenza, dispiegato migliaia di agenti di polizia, polizia militare ed esercito, e imposto un coprifuoco a partire dalle 22, che è terminato alle 6 di oggi (le 10 italiane). Il blackout ha causato parecchi disagi nel traffico della capitale, impedito le attività finanziarie, minerarie e commerciali e messo in difficoltà quelle ospedaliere. Nella capitale, inoltre, buona parte della rete di trasporto è stata interrotta, lasciando alcuni cittadini intrappolati nei mezzi pubblici, e anche il traffico aereo ha subito ritardi e rallentamenti. Dopo le prime otto ore di totale caos, la corrente è iniziata a tornare gradualmente in tutto il Paese. Ieri sera, quando il presidente Gabriel Boric è comparso in televisione per parlare alla nazione, il 25% della rete di connessione era stata ristabilita. In questo momento, sembra che quasi tutto il Paese sia tornato alla normalità. Ernesto Huber, direttore esecutivo del Coordinatore nazionale dell’elettricità del Cile, ha affermato che l’organismo ha «attivato diverse centrali elettriche, principalmente centrali idroelettriche» per soddisfare la domanda.
Quello avvenuto tra ieri e oggi non è il primo blackout che ha interessato il Cile nell’ultimo periodo. Il Paese aveva già vissuto problemi di interruzione di corrente sei mesi fa. Quest’ultimo era stato causato da un’intensa tempesta di pioggia e vento, e ha colpito diverse aree della capitale, durando in alcune zone fino a un mese. Secondo quanto comunica il Servizio di coordinamento elettrico nazionale, il blackout di ieri è stato causato da un malfunzionamento della linea dorsale ad alta tensione che trasporta energia dal deserto di Atacama, nel nord del Cile, a Santiago, nell’area centrale del Paese. Il governo attribuisce la responsabilità dell’incidente alla cattiva gestione delle aziende private, mentre la polizia ha avviato delle indagini per fare chiarezza sull’accaduto.
[di Dario Lucisano]