martedì 4 Marzo 2025

Trump avrebbe sospeso tutti gli aiuti militari a Kiev

Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, avrebbe sospeso l’invio di tutti gli aiuti militari all’Ucraina. La notizia è apparsa sulla maggior parte dei quotidiani statunitensi, che avrebbero ricevuto conferma da fonti anonime interne alla Casa Bianca, ma non è ancora stata confermata da fonti ufficiali. Secondo quanto riportato dall’emittente statunitense Fox News, particolarmente vicina all’amministrazione Trump, la decisione sarebbe stata presa in seguito alla «condotta» del presidente ucraino durante l’incontro del 28 febbraio presso lo Studio Ovale, giudicata da Trump «irrispettosa» e prova del fatto che Zelensky non sarebbe «pronto alla pace». La sospensione avrebbe lo scopo di costringere Zelensky a trattare; secondo Fox News, sarebbe una soluzione temporanea e riguarderebbe tutti gli aiuti. L’indiscrezione stampa ha sollevato un polverone in tutte le istituzioni del mondo, e ha costretto Zelensky a correre ai ripari e ad annunciare la propria volontà di sedersi a un tavolo di pace.

La notizia dell’eventuale sospensione degli aiuti militari a Kiev gira su tutti i quotidiani e i siti di informazione dalla mattina di oggi, martedì 4 marzo, e in molti la stanno dando praticamente per certa. Dopo aver adeguatamente verificato le varie fonti, si può sostenere che, per il momento, si tratta solo di indiscrezioni apparse sulla stampa. Esse, inoltre, non solo non sono ancora confermate, ma sono anche abbastanza confuse nei dettagli: non è infatti chiaro se lo stop agli aiuti includa tutti i programmi, o solo quelli che devono venire attivati; Fox News sostiene che a venire inclusi sarebbero «tutti» gli aiuti. I giornali statunitensi sembrano però d’accordo sul fatto che la sospensione avrà effetto immediato, e che dunque sarà avviata non appena uscirà la notizia ufficiale. Si tratterebbe, comunque, di una soluzione temporanea, ma non è chiaro fino a quando dovrebbe restare in vigore.

La mancata conferma della notizia non ha impedito ai Paesi di tutto il mondo di esprimersi sulla vicenda. Zelensky ha affermato di essere pronto a parlare di pace, mentre il consigliere presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak ha pubblicato una dichiarazione sul social X in cui invita alla calma: «Innanzitutto è necessario valutare quali specifici programmi cesseranno di funzionare, considerando che molti erano già nella fase finale», scrive Podolyak; «non dimentichiamo che l’Ucraina ha già sperimentato sospensioni prolungate dei programmi di aiuto militare degli Stati Uniti e ha imparato ad adattarsi a tali situazioni». Nel suo post, Podolyak parla anche di «cercare alternative per acquistare o acquisire equivalenti dai nostri partner europei», tenendo inoltre aperta l’opzione di «negoziare» con gli USA, riferendosi probabilmente all’accordo sulle terre rare. Malgrado le parole di Podolyak, RBC Ukraine scrive che il deputato ucraino Fedor Venislavsky avrebbe dichiarato che, in assenza del sostegno statunitense, l’Ucraina avrebbe sei mesi di autonomia sul fronte bellico. Il Guardian, invece, riporta che il primo ministro ucraino Denys Shmyhal avrebbe mostrato preoccupazioni circa il mantenimento del sistema aereo di difesa Patriot.

In Russia si respira tutta un’altra aria. Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha parlato di un «grande contributo per la pace», mentre il vertice del comitato per gli affari internazionali della Duma, Leonid Slutsky, ha affermato che la decisione di Trump metterebbe per l’ennesima volta Zelensky in una situazione critica. In Europa, la notizia sta venendo condannata da quasi tutto il panorama politico. Il primo ministro polacco, riportato dai media nazionali, Donald Tusk, sembra aver dato per certa la decisione di Trump, e ha affermato che lo stop agli aiuti all’Ucraina mette l’Europa in uno «stato di emergenza». Il premier ha poi rilanciato le discussioni sul riarmo, ricordando il vertice di Londra, e i recenti annunci militaristi che hanno fatto schizzare le azioni delle maggiori aziende belliche europee. Anche in Francia c’è stata una condanna generale della presunta scelta di Trump, arrivata anche, riporta Le Figaro, da Marine Le Pen. In generale, insomma, la notizia ha scatenato il panico in tutto il Vecchio Continente, che è rapidamente corso a parlare di riarmo e alternative su come continuare a portare avanti la guerra.

[di Dario Lucisano]

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2 Commenti

  1. Mi auguro che la notizia venga al più presto confermata ufficialmente. Quanto a questa classe politica europea, mediocre e autolesionista nonché pretenziosa, spero che vada a casa prima possibile. L ‘unico effetto sicuro della loro politica è la rovina economica dei Paesi europei e il regalo ai fabbricanti di morte.

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