lunedì 10 Marzo 2025

Limitare l’uso dello smartphone per tre giorni cambia l’attività del cervello: lo studio

Lo smartphone è ormai per molti il primo e l’ultimo oggetto che viene visto ogni giorno. D’altra parte però, coloro che riescono a ridurne drasticamente l’uso possono sperimentare numerosi effetti significativi sull’attività cerebrale, in particolare nelle aree legate alla ricompensa e al desiderio: è quanto suggerisce un nuovo studio condotto da ricercatori tedeschi, sottoposto a revisione paritaria e pubblicato sulla rivista Computers in Human Behavior. Analizzando tramite risonanza magnetica funzionale (fMRI) i cambiamenti in 25 giovani adulti e chiedendo poi loro di limitare l’uso del telefono alle sole attività essenziali per 72 ore, gli autori hanno riscontrato cambiamenti analoghi a quelli osservati nelle dipendenze da sostanze come la nicotina e l’alcol. Si tratta di risultati che, secondo i ricercatori, sollevano interrogativi non indifferenti sul modo in cui l’uso intensivo dello smartphone possa influenzare il cervello, suggerendo che una riduzione dell’esposizione potrebbe aiutare a contrastare effetti negativi ancora poco compresi.

Il dibattito sulla cosiddetta “dipendenza da smartphone” è ancora aperto: sebbene da una parte il termine sia spesso utilizzato nei test psicologici, dall’altra alcuni esperti ritengono che non rifletta la complessità delle dinamiche emotive, mentali e sociali associate all’uso intensivo dei dispositivi digitali. Nonostante alcuni studi precedenti abbiano evidenziato che l’uso eccessivo dello smartphone può avere effetti negativi sulla salute mentale e fisica, con modelli di comportamento paragonabili a quelli di altre dipendenze, tale connessione richiedeva ulteriori indagini. Per questo motivo, i ricercatori hanno adottato un approccio longitudinale, analizzando il cervello dei partecipanti – un insieme di 25 giovani adulti di età compresa tra i 18 ed i 30 anni – prima e dopo il periodo di restrizione tramite fMRI. In particolare, i partecipanti sono stati sottoposti a test psicologici e hanno visionato immagini neutre e di smartphone accesi e spenti durante le scansioni cerebrali, il che ha permesso di osservare come l’astinenza forzata dallo smartphone influisca sui sistemi neurotrasmettitoriali della dopamina e della serotonina, notoriamente legati alla regolazione dell’umore e ai comportamenti compulsivi.

Secondo i risultati ottenuti e commentati nello studio, i tre giorni di utilizzo ridotto hanno avrebbero comportato cambiamenti nell’attività delle aree cerebrali legate alla ricompensa e al desiderio, e tali effetti erano visibili sia nei partecipanti con un uso intensivo dello smartphone sia in quelli con un utilizzo più moderato. «Una scoperta interessante è stata che dopo 72 ore di restrizione degli smartphone, abbiamo visto un’attivazione aumentata nelle aree cerebrali correlate alla ricompensa quando i partecipanti erano esposti a segnali correlati allo smartphone. Questo schema è simile a quello osservato negli studi sul desiderio correlato a sostanze, il che suggerisce che l’uso dello smartphone potrebbe coinvolgere il sistema di ricompensa del cervello in modo comparabile», ha commentato il coautore principale Robert Wolf. Tuttavia, i test psicologici non hanno rilevato particolari cambiamenti significativi dell’umore dei partecipanti e ciò, secondo gli autori rappresenta un limite tutt’altro che trascurabile visto che i dati «non distinguono tra il desiderio di usare lo smartphone e quello di interagire socialmente», due processi strettamente interconnessi. Tuttavia, gli autori hanno sottolineato che i risultati ottenuti sono comunque solidi e suggeriscono che i meccanismi identificati «potrebbero promuovere in modo significativo comportamenti di dipendenza nelle persone a rischio di uso eccessivo degli smartphone», anche se ulteriori studi risultano necessari per stabilire cosa e come collegare con un definito rapporto di causalità.

[di Roberto Demaio]

L'Indipendente non riceve alcun contributo pubblico né ospita alcuna pubblicità, quindi si sostiene esclusivamente grazie agli abbonati e alle donazioni dei lettori. Non abbiamo né vogliamo avere alcun legame con grandi aziende, multinazionali e partiti politici. E sarà sempre così perché questa è l’unica possibilità, secondo noi, per fare giornalismo libero e imparziale. Un’informazione – finalmente – senza padroni.

Ti è piaciuto questo articolo? Pensi sia importante che notizie e informazioni come queste vengano pubblicate e lette da sempre più persone? Sostieni il nostro lavoro con una donazione. Grazie.

Articoli correlati

Iscriviti a The Week
la nostra newsletter settimanale gratuita

Guarda una versione di "The Week" prima di iscriverti e valuta se può interessarti ricevere settimanalmente la nostra newsletter

Ultimi

Articoli nella stessa categoria