mercoledì 12 Marzo 2025

In Canada finisce l’era Trudeau: Mark Carney è il nuovo primo ministro

L’ex governatore della Banca Centrale Canadese, Mark Carney, ha conquistato la leadership del Partito Liberale del Paese e si prepara a succedere a Justin Trudeau come primo ministro per traghettare il Canada verso le prossime elezioni. Le elezioni politiche sono previste per il 20 ottobre, ma secondo alcuni esponenti del Partito Liberale il neoeletto premier potrebbe decidere di anticipare il voto. I sondaggi indicano che né i liberali né i conservatori riusciranno a ottenere una maggioranza. Carney assumerà l’incarico in un momento di forti tensioni politiche per il Canada, sia sul fronte interno, con la caduta di uno dei maggiori rappresentanti dell’establishment progressista mondiale, che su quello esterno, con la guerra commerciale con gli Stati Uniti guidati dal presidente Donald Trump.

Carney è stato nominato leader del Partito Liberale in una votazione che ha visto la partecipazione di quasi 152.000 tesserati su 400.000 iscritti, ottenendo l’86% dei voti e sbaragliando la concorrenza dell’ex ministra delle Finanze Chrystia Freeland. Con la vittoria delle primarie, Carney succederà a Trudeau come primo ministro e guadagnerà il posto di candidato alle prossime elezioni politiche. Il suo insediamento è previsto nei prossimi giorni. Con il cambio di guardia all’esecutivo, non ci si aspetta alcuno stravolgimento nella gestione interna del Paese. Carney ha 59 anni ed è stato governatore della banca centrale canadese, di quella britannica e inviato speciale dell’ONU per il clima. Durante il suo discorso di insediamento, ha salutato con entusiasmo il premier Trudeau, lodandone la guida. Il discorso si è concentrato sin dal principio sul contrasto alle politiche di Trump, che sta «cercando di indebolire la nostra economia». Riguardo agli attriti con Trump, Carney ha affermato che continuerà a imporre tariffe di risposta sui beni statunitensi e ha dichiarato perentoriamente che «il Canada non è gli Stati Uniti e gli Stati Uniti non sono il Canada», in riferimento alle dichiarazioni di Trump sull’annessione del Paese agli USA.

Carney ricoprirà il posto di primo ministro in una situazione particolarmente instabile per il Canada. Trudeau governava con un governo di minoranza, appoggiato esternamente dal Nuovo Partito Democratico (NDP), partito di centrosinistra. Sin dall’estate le critiche verso Trudeau si sono fatte più intense a causa degli alti costi della vita, delle politiche del lavoro e di quelle migratorie. A settembre il leader dell’NDP, Jagmeet Singh, ha messo fine all’accordo informale con i Liberali, accusandoli di favorire le grandi aziende e minando così la già precaria stabilità governativa. A ottobre sono iniziati i dibattiti interni, alimentati dalla legge di bilancio, e a dicembre Freeland ha dato il colpo di grazia all’esecutivo, rassegnando le dimissioni a causa del deficit del 2024, risultato più alto del previsto. Trudeau si è dimesso il 6 gennaio.

Uno dei motivi per cui Trudeau ha perso consensi è legato anche alla sua gestione della crisi pandemica. Durante il periodo Covid, l’amministrazione Trudeau ha gestito l’emergenza in linea con i provvedimenti dei lockdown e degli obblighi vaccinali stabiliti dalle organizzazioni internazionali. Nel gennaio 2022, tuttavia, il primo ministro canadese ha aperto la strada a un nuovo tipo di repressione sociale, quando ha assunto poteri speciali e congelato i conti bancari dei camionisti del Freedom Convoy, che paralizzarono Ottawa per protestare contro l’obbligo vaccinale, sostenuti da migliaia di cittadini. A gennaio 2024 è stato condannato da un tribunale per la repressione delle proteste. Trudeau è inoltre sempre stato uno dei maggiori rappresentanti del progressismo globale, esponente di spicco del World Economic Forum, dove è intervenuto più volte a difesa dei grandi accordi di libero scambio e di partenariato globale.

[di Dario Lucisano]

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