Tra le conseguenze del Covid c’è stato anche un effetto meno evidente ad una prima analisi: ha colpito il nostro sistema immunitario e in particolare il nostro rapporto con germi e batteri. Come spiega l’immunologo e microbiologo Brett Finlay a The Atlantic, in un articolo ripreso da Internazionale, i nostri corpi sono delle megalopoli di batteri. Sulla nostra pelle e nei nostri organi albergano diversi trilioni di microbi, collettivamente chiamati il nostro “microbiota.” Questi microbi interagiscono con le nostre cellule immunitarie, insegnando loro a rispondere alle minacce proveninenti dall’esterno. L’isolamento improvviso a cui siamo stati sottoposti potrebbe aver interrotto questa importantissima catena di reazioni, impoverendo, a lungo termine, il nostro microbiota.
Ad avere un impatto sul nostro microbiota sono il cibo che consumiamo, i saponi con cui ci laviamo, le cose che tocchiamo e in generale tutto l’ambiente esterno con cui entriamo in contatto. È da più di un anno ormai che disinfettiamo tutto con gel a base d’alcol e che viviamo semi-rinchiusi nelle nostre abitazioni (almeno nei periodi di lockdown più duri). Soprattutto, abbiamo ridotto moltissimo l’intensità e la frequenza dei nostri rapporti sociali, smettendo di baciarci, stringerci la mano e limitandoci a innocui contatti di gomito. Molti scienziati si sono interrogati sugli effetti a lungo termine di questa condizione, in cui l’ambiente che ci circonda è reso così asettico (e per ottime ragioni) da mettere in pericolo la diversità del nostro microbiota.
In quanti si sono presi anche solo un raffreddore nell’ultimo anno? Insieme al Covid, stiamo evitando anche tutti gli altri patogeni esistenti. L’isolamento però non è l’unico fattore. Ci sono anche gli antibiotici a fare la loro parte nella riduzione di diversità del nostro microbiota. Proprio per questa ragione, alcuni scienziati hanno suggerito che, al contrario, meno malanni uguale meno antibiotici, e che questo potrebbe addirittura essere un bene per la nostra salute. Oltretutto, sembra che i cambiamenti negativi non siano del tutto irreversibili, almeno nel caso di bambini più grandi e adulti, con un microbiota già ben formato. Ci sono poi fattori che possono aiutare a contrastare gli effetti negativi: la dieta, per esempio, se ricca di fibre, può aiutare a mantenere la diversità del microbiota, come anche passare del tempo all’aria aperta o in compagnia di animali.
Non solo rispetto al Covid, quindi, ma anche rispetto a questi particolari effetti a lungo termine del Covid, sembra esserci una condizione di disuguaglianza. Già le persone più stressate, che lavorano di più, e povere, con meno possibilità di seguire una dieta sana, hanno un microbiota meno diversificato. Ovviamente sono le stesse persone che non sono uscite molto di casa durante la pandemia, o che non hanno una seconda casa a disposizione per cambiare aria e riposarsi un po’.
[di Anita Ishaq]
Mi viene il vomito quando mi devono salutare col gomito. Stringimi la mano, e se ti fa schifo te la lavi dopo avermi salutato decentemente
Prova ad allungargli una banconota da 100 € (si sa che i soldi sono da sempre un vettore di germi per eccellenza), e vediamo se non la prende con la mano!!
Ahahaha