lunedì 25 Novembre 2024

Il governo Draghi ha stanziato mezzo miliardo per aumentare la paga dei sindaci

A cavallo tra il 2019 e il 2020 una grande campagna appoggiata da tutti partiti comunicò il “grandioso” risparmio di 82 milioni di euro l’anno grazie alla riduzione del numero dei parlamentari. Ora, nel silenzio generale, tra le pieghe della nuova legge di bilancio è stato inserito un provvedimento che prevede una spesa molto più alta di quella risparmiata per aumentare gli stipendi dei sindaci: per la precisione 480 milioni di euro solo per coprire i primi tre anni di aumenti.

La disposizione è contenuta nell’art.146 della bozza della Legge di Bilancio, intitolato “Disposizioni in materia di indennità dei sindaci metropolitani, dei sindaci e degli amministratori locali”. Al comma 1 si specificano gli aumenti, che saranno a percentuali crescenti in base alla popolazione del Comune. Si va dal 16% di maggiorazione per i primi cittadini dei Comuni sotto i 3.000 abitanti fino all’80% dei sindaci delle città con oltre 100.000 abitanti e al 100% (ovvero raddoppio salariale netto) per i sindaci delle città metropolitane. Non solo, il comma 2 del testo specifica che “le indennità di funzione da corrispondere ai vicesindaci, agli assessori ed ai presidenti dei consigli comunicali sono adeguate alle indennità di funzione dei corrispondenti sindaci”.

Al comma 3 dell’art.146 sono specificati anche i costi che la collettività si dovrà accollare per far fronte agli aumenti delle indennità, che entreranno in funzione gradualmente: 100 milioni di euro per il 2022, 150 milioni per il 2023 e poi 220 milioni all’anno a decorrere dal 2024.

Insomma a fronte di un ultra sponsorizzato risparmio di 82 milioni l’anno per il taglio dei parlamentari (misura che, va ricordato, in cambio riduce la rappresentanza parlamentare da 945 a 600 membri) si introduce nel silenzio generale dei media un poderoso aumento dei costi delle amministrazioni locali. Sostanzialmente, da un lato si è ridotta la possibilità per i cittadini di entrare a far parte della rappresentanza istituzionale, dall’altro si rafforzano i privilegi di chi già ne fa parte.

L'Indipendente non riceve alcun contributo pubblico né ospita alcuna pubblicità, quindi si sostiene esclusivamente grazie agli abbonati e alle donazioni dei lettori. Non abbiamo né vogliamo avere alcun legame con grandi aziende, multinazionali e partiti politici. E sarà sempre così perché questa è l’unica possibilità, secondo noi, per fare giornalismo libero e imparziale. Un’informazione – finalmente – senza padroni.

Ti è piaciuto questo articolo? Pensi sia importante che notizie e informazioni come queste vengano pubblicate e lette da sempre più persone? Sostieni il nostro lavoro con una donazione. Grazie.

Articoli correlati

1 commento

Comments are closed.

Iscriviti a The Week
la nostra newsletter settimanale gratuita

Guarda una versione di "The Week" prima di iscriverti e valuta se può interessarti ricevere settimanalmente la nostra newsletter

Ultimi

Articoli nella stessa categoria