Il governo giapponese avrebbe deciso di rilasciare in mare più di 1 milione di tonnellate di acqua contaminata dalla centrale nucleare di Fukushima Daiichi; si stima che tutti i serbatoi disponibili saranno pieni entro l’estate del 2022.
I media locali hanno affermato che altre opzioni potrebbero essere l’evaporazione o la costruzione di più serbatoi di stoccaggio in altri siti; tuttavia, il governo ha da tempo indicato che preferisce rilasciare l’acqua nel Pacifico, nonostante l’opposizione dei pescatori locali. Anche i gruppi ambientalisti si oppongono alla mossa e la vicina Corea del Sud, che ancora vieta le importazioni di frutti di mare dalla regione, ha ripetutamente espresso preoccupazione, sostenendo che lo scarico dell’acqua rappresenta una “grave minaccia” per l’ambiente marino.
A partire dal mese scorso, 1,23 milioni di tonnellate di acqua contaminata sono state immagazzinate in 1.044 serbatoi, con un aumento della quantità di acque reflue di 170 tonnellate al giorno. L’Advanced Liquid Processing System di Tepco rimuove le sostanze altamente radioattive dall’acqua, ma il sistema non è in grado di filtrare il trizio (isotopo radioattivo), che le centrali nucleari diluiscono e scaricano con l’acqua nell’oceano.