Il KGB (Comitato per la sicurezza di Stato) bielorusso avrebbe creato degli account Facebook e Instagram falsi, con l’obiettivo di mettere in atto una campagna di disinformazione e critica nei confronti della gestione polacca della crisi migratoria. Ad annunciarlo è Meta, l’impresa che raccoglie sotto di sè Facebook, Instagram, Whatsapp e Messenger. Tramite gli account erano diffusi post in polacco, curdo e inglese, con annesse foto e video, che accusavano le autorità polacche di perpetrare crimini contro i diritti umani nel contesto dell’attuale crisi migratoria. Secondo le testimonianze dei migranti raccolte dal Washington Post, tuttavia, sarebbero state proprio le forze militari bielorusse le prime ad usare la violenza nel momento in cui i richiedenti asilo non fossero riusciti a superare la frontiera.