La Corte di Giustizia Europea, con una sentenza storica, ha riconosciuto il diritto a genitori dello stesso sesso e ai loro figli di costituire nucleo famigliare in tutti gli Stati membri dell’Unione. In particolare, se la relazione tra un genitore e un figlio è riconosciuta in uno Stato dell’UE allora questo dovrebbe avvenire in ogni Stato membro, per permettere la libera circolazione del bambino. La sentenza ha riguardato il caso di Sara, nata a Gibilterra da una coppia di donne registrate entrambe in Spagna come madri, di origine bulgara e inglese. Nessuno di questi Paesi avrebbe concesso la cittadinanza alla bambina, che quindi rischiava l’apolidia. La Corte Europea ha stabilito che gli Stati membri riconoscano la relazione genitore-figlio, affinchè le madri possano avere un documento che permetta loro di viaggiare con la bambina.