Meta, la società proprietaria dei social Facebook, Instagram e Whatsapp, ha sospeso oltre 1500 account dai propri social in quanto appartenenti a sette società accusate di hacking, sorveglianza e altri abusi online. L’indagine di Meta è durata diversi mesi ed ha concluso che queste aziende perseguitavano all’incirca 50 mila tra giornalisti, dissidenti, critici di governi autoritari, attivisti dei diritti umani e persino i famigliari degli oppositori, distribuiti in 100 Stati diversi. Quattro delle aziende individuate avevano sede o erano state fondate in Israele, leader nel settore della cyber-sicurezza. Le restanti si trovavano in India, Macedonia e Cina.