La Commissione Europea ha adottato questa settimana una proposta di revisione della Direttiva sulla repressione dei crimini ambientali (ECD), rafforzandone le misure. Lo riporta il WWF, che spiega come i risultati della Direttiva ottenuti nel 2020 non fossero soddisfacenti e come vi fossero ampi margini di miglioramento. In particolare, con quest’ultima revisione, viene prevista la reclusione di almeno 10 anni per i crimini ambientali di maggiore gravità. Il WWF ha partecipato alla consultazione con il progetto transnazionale SWiPE (Successful Wildlife Crime Prosecution in Europe), finanziato dall’UE, il quale richiedeva, tra le altre cose, il riconoscimento dei crimini contro la fauna selvatica e le foreste come reati gravi, per arrivare a identificare il problema come prioritario.