Un tribunale sudafricano ha temporaneamente vietato alla compagnia olandese Shell di proseguire con le indagini sismiche di sacche di petrolio e gas sotto i fondali marini al largo delle coste del Capo Orientale. La decisione è giunta in seguito alle accese proteste di gruppi ambientalisti e cittadini che hanno sottolineato come la tecnologia utilizzata, che sfrutta le onde sonore, sia potenzialmente nociva per la riproduzione di balene e megattere e per la pesca locale. Hanno anche sottolineato il valore spirituale e culturale del mare per le comunità locali, che detengono diritti tradizionali sulle aree interessate, compresi i diritti di pesca nelle acque. La decisione è tuttavia solo temporanea, e la battaglia legale proseguirà nei prossimi mesi.