Dal primo gennaio gli adulti affetti da una malattia incurabile mortale o da effetti permanenti e debilitanti, potranno scegliere la morte assistita anziché la sofferenza fisica. Il Parlamento aveva già approvato la nuova legge a dicembre, a seguito di una sentenza della Corte costituzionale sulla questione. La pratica sarà strettamente regolamentata: ogni caso sarà valutato da due medici, uno dei quali esperto di medicina palliativa.
Per poter porre fine alla propria vita, i pazienti devono fornire conferma della loro diagnosi e della loro capacità di prendere decisioni. Inoltre, devono passare almeno tre mesi di tempo tra il momento della richiesta e la sua approvazione, per scoraggiare decisioni impulsive (mentre per i malati terminali la procedura d’urgenza ha tempi ridotti). I minori o le persone con problemi di salute mentale non sono soggetti alla legge e l’assistenza attiva al suicidio rimane illegale.
L’Austria è diventata così uno dei pochi paesi europei a permettere una qualche forma di eutanasia, che al momento è legale in Belgio, Paesi Bassi e Spagna. Una legge sul suicidio assistito è in discussione da qualche settimana anche al Parlamento italiano.