La crisi Ucraina, con il rischio dell’invasione russa, spinge i prezzi internazionali dei cereali. Lo afferma la Coldiretti, sottolineando che le tensioni in atto, non sconvolgono solo il mercato energetico ma anche quello delle materie prime agricole con effetti su prezzi, rischio concreto di carestie e tensioni sociali.
In particolare, la Russia è il principale esportatore di grano a livello mondiale mentre l’Ucraina, oltre ad una riserva energetica per il gas, vanta la produzione di circa 36 milioni di tonnellate di mais per l’alimentazione animale (5° al mondo) e 25 milioni di tonnellate di grano tenero per la produzione del pane (7° posto al mondo).
Un conflitto, secondo Coldiretti, potrebbe danneggiare le infrastrutture e bloccare le spedizioni. Per questo motivo, a gennaio, i prezzi dei cereali sono cresciuti del 12,5% rispetto all’anno precedente.