Dopo l’avvio dell’abbattimento di 17 milioni di visoni, per impedire la diffusione di un ceppo mutato di Covid-19, il WWF ricorda alla Danimarca che senza l’abolizione degli allevamenti intensivi ci si dovrà abituare alle pandemie. I visoni, infatti, presentano recettori di membrana simili a quelli umani, che li rendono sensibili all’infezione. Inoltre, come già accaduto nel 2003, 2009 e 2012 per l’influenza aviaria e suina, animali tenuti in condizioni intensive e disumane, diventano focolaio di malattie zoonotiche (trasmesse dagli animali all’uomo).
Come se non bastasse, produrre foraggio per gli allevamenti in questione, distrugge interi ecosistemi naturali. La deforestazione favorisce il contatto con nuove specie selvatiche e relativi patogeni, che giungendo in contesti affollati, possono facilmente infettare l’uomo.