In Kenya gli scienziati stanno sperimentando dei pannelli solari “speciali” che, grazie alla tecnica agrofotovoltaica, sono in grado sia di generare energia pulita, sia di dare ombra al terreno sottostante il quale, riuscendo a trattenere l’umidità, diventa particolarmente fertile. Questi pannelli, infatti, possono essere posizionati a tre metri da terra, lasciando lo spazio necessario agli agricoltori e ai macchinari agricoli per lavorare. In Africa il sole è quasi sempre garantito, per questo motivo i ricercatori hanno pensato di sperimentare l’agrofotovoltaico in alcune fattorie del Kenya. I risultati sono stati sorprendenti.
I cavoli coltivati sotto i pannelli solari sono un terzo più grandi e “sani” di quelli coltivati “normalmente” con la stessa quantità di fertilizzante e acqua. Altre verdure, come la melanzana, la lattuga e il mais, hanno riportato caratteristiche molto simili. Gli esperti hanno dichiarato che gli obiettivi erano testare come si sarebbero comportate le coltivazioni all’ombra dei pannelli, cercare di raddoppiare la produzione del terreno e generare energia pulita, in zone africane dalle risorse limitate. La ricerca dimostra che l’agrofotovoltaico può portare svolte significative in un paese come l’Africa. I pannelli, infatti, migliorerebbero la sicurezza alimentare e idrica, rafforzerebbero la resilienza delle persone alla crisi climatica e fornirebbero elettricità a basse emissioni di carbonio. Inoltre, garantirebbero ombra, una minore perdita di acqua nel suolo, e proteggerebbero le colture dalle alte temperature e dai danni dei raggi UV.
Un progetto del genere – il quale prevede l’installazione di 180 pannelli da 345 watt -potrebbe essere replicato in diverse zone del continente, in particolare nell’Africa Orientale, che ben si adatterebbero a ospitare impianti agrofotovoltaici. Le comunità locali, così, godrebbero di preziosi vantaggi, specialmente per quanto concerne il reddito famigliare. Per esempio, in alcune zone remote africane, spesso le donne sono costrette ad acquistare biglietti da 2,50 euro per raggiungere un mercato e procurarsi le verdure. Con i pannelli solari in grado di aumentare la produzione di prodotti vegetali, questo non sarebbe più necessario.
[di Eugenia Greco]
Meno male che ogni tanto c’è qualche buona notizia, atrimenti sarebbe da impiccarsi ad un bonsai!