Lo scorso 22 febbraio, Greg Abbott, governatore dello Stato del Texas, si è rivolto al dipartimento statale per la Famiglia e per i servizi di protezione dei minori, emettendo un ordine in cui chiedeva di verificare se le procedure di transizione di genere potessero essere qualificate come “abusi sui minori” ai sensi della legge del Texas. Un vero e proprio “abuso infantile” che farebbe ricadere la responsabilità penale per una mancata segnalazione su professionisti di diversi settori come infermieri, insegnati, medici. Il governatore ha espressamente imposto ai cittadini texani di segnalare i genitori perseguibili, a meno che non si voglia essere accusati di negligenza penale. Ciò vuol dire che il mettere in atto alcune terapie è considerato come “abuso sui minori” ai sensi della legge statale e i genitori che lo consentono, potrebbero arrivare a perdere la custodia dei propri figli.
Se il Texas è uno degli Stati più conservativi e Greg Abbott si riconferma esponente dei valori cari al Partito Repubblicano, non sono mancate immediate reazioni di protesta da parte di famiglie e associazioni per i diritti che ritengono quello alla transizione di genere un diritto che non può essere negato. Fin da quando si è bambini, il proprio sesso biologico può rappresentare una gabbia, se la propria identità di genere (ovvero il sesso in cui ci si identifica) è opposta a ciò che la natura ha “assegnato” (una condizione chiamata disforia di genere). Quando si parla di transizione, c’è spesso molta confusione e il primo pensiero sembra essere relativo “all’operazione”. In realtà, il percorso è lungo, molto arduo per chi lo intraprende e pieno di step differenti. In primis e tra i passi più importanti, c’è il sostegno psicologico essenziale per chi si sente naturalmente di un sesso ma nel guardarsi, ne vede un altro. In questa logica, iniziare il percorso fin da piccoli è ritenuto un primo modo per stare meglio e cominciare ancora prima dell’adolescenza un complesso processo di accettazione. Per i più piccoli è inoltre prevista una terapia studiata appositamente, che possa anche facilitare l’individuazione o meno della disforia di genere.
Così, l’autorità giudiziaria texana ha recentemente impedito allo Stato di seguire le direttive di Abbott. I genitori che appoggiano i figli transgender sono dunque momentaneamente liberi di supportare i figli e le cure mediche senza essere penalmente colpevoli di un qualche abuso. Anzi, sotto accusa è proprio il governatore texano, dopo che l‘organizzazione non governativa American Civil Liberties Union (ACLU) si è mobilitata per fare causa a Greg Abbott, il quale da tempo tenta di contrastare la transizione di genere. Alla Camera dei Rappresentanti del Texas, il governatore aveva infatti proposto una legge volta a impedire agli atleti transgender delle scuole pubbliche di competere in squadre diverse dal loro genere di nascita. La corsa del governatore texano contro la transizione di genere ha però subito uno stop, da quando venerdì scorso il giudice distrettuale Amy Calrk Maechum ha esteso un’ordinanza che impedisca ai funzionari statali di indagare sulle famiglie che appoggiano la transizione di genere.
Secondo il giudice la direttiva del governatore Greg Abbott viola la costituzione dello stato del Texas, stessa accusa mossa anche dell’ACLU quando l’organizzazione aveva citato in giudizio il governatore. Si attende ora un processo in merito, previsto per il mese di luglio. Se i prossimi saranno mesi di tregua per le famiglie già sotto inchiesta, altri stati sembrano essere in linea con Abbott per ciò che concerne i giovani transgender. Come l’approvazione di un disegno di legge in Idaho, in cui la fornitura di assistenza per la transizione di genere diviene un crimine con tanto di ergastolo. Rimane la lotta di organizzazioni e associazioni, che trovano un potente appoggio da parte dello stesso presidente Joe Biden. Infatti, durante l’appuntamento annuale dello Stato dell’Unione tenutosi quest’anno a inizio marzo, il presidente ha chiesto al Congresso di approvare l’Equality Act. In questo modo, il Civil Rights Act del 1964 potrà essere modificato col fine di vietare la discriminazione sulla base del sesso, dell’orientamento sessuale e dell’identità di genere.
[di Francesca Naima]
I bambini dovrebbero essere lasciati in pace e liberi di godersi l’infanzia. La felicità, a quell’età, secondo me, non dipende dal sesso, ma dall’affetto e dall’amicizia di chi gli sta intorno.
Per me sono le stesse menti malate, quelle che da due anni ci hanno tolto libertà e diritti, a voler portare questioni del genere a livello di dibattito pubblico. La società che hanno in mente non è una bella società e spero che vi siano sempre più governatori del Texas.
Dovremmo chiederci piuttosto perché questo sia diventato un problema di così ampia portata… é spaventoso che sia così diffuso…
Sottoscrivo.