venerdì 22 Novembre 2024

Lo smart working è arrivato per restare

Abbiamo provato a percorrere insieme un ragionamento: siamo partiti col denunciare alcune gravi storture, traendo peraltro spunto da drammatici episodi di cronaca, per poi provare a riflettere sul perché i lavoratori non riescano oggi a porre in essere adeguate azioni di autotutela. Abbiamo insistito, seppur tenendo conto di esigenze di sintesi, nel tracciare i contorni di un disegno che si realizza da almeno trent’anni. Ora ciò che intendiamo fare è provare ad argomentare come il gioco non sia fermo, come la tensione esistente tra mondo del lavoro e grande impresa non si sia per nulla allenta...

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6 Commenti

  1. Ottima e ricchissima disamina che una qualsiasi testata giornalistica degna di questo nome, dovrebbe pubblicare – a dimora – in prima pagina. Grazie a l’autore e a voi del giornale.

    Aggiungo una mia osservazione. La montagna de l’iper-modernità ha partorito il “topolino” di quella che chiamo ‘sedentarietà semi statica’, un fenomeno oramai endemico, capillare, con pesanti conseguenze psico-fisiche quasi del tutto ignorate.

  2. L’impoverimento soprattutto umano dello smart working l’abbiamo subito con la desertificazione del lato sociale del lavoro. Una pausa caffè non è solo un ristoro del corpo, ma soprattutto una valvola di sfogo che si libera anche delle mura lavorative, ampliando argomenti e svolgendo un significativo risvolto terapeutico di condivisione. Il telefono, il pc e annessi programmi come Teams, Zoom e simili non possono sostituire la presenza, abdicando alla forma del lavoro agile si dividono i lavoratori in maniera distorta.

  3. Sarebbe utile affiancare al lavoro agile anche una ristrutturazione del fare impresa decentralizzando anche la struttura imprenditoriale del nostro paese rivalutando le attività artigianali e quelle professionali condividendo le opportunità e gestendo il tutto attraverso DAO . Di certo il lavoro in fabbrica non è un obiettivo sostenibile come il nostro sistema economico finanziario al servizio delle elite. Finché non vi sarà la presa FI coscienza dei più che il vecchio mondo è finito e sta a noi guidare verso una visione circolare antitetica a quello che l’attuale governo intende instaurare.

    Decentralizzazione al posto del totalitarismo è una possibilità concreta che utilizza gli stessi strumenti..

    Diamo noi a mettere l’etica.

  4. Ho letto con molte attenzione il suo articolo. Mai immaginavo che lo “smart working” potesse cogliere simili sfaccettature.

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