Nelle università italiane sarà possibile iscriversi contemporaneamente a due diversi corsi di laurea triennale, magistrale o master, anche presso diversi istituti. La legge relativa alla doppia laurea è ufficiale da mercoledì scorso, giorno in cui il Senato ha approvato senza alcuna modifica il disegno di legge 2415, testo già accolto dalla Camera dei deputati ad ottobre 2021. L’ultimo passaggio è ora la messa in pratica per la quale servirà un po’ di tempo, cosicché le università possano allinearsi alla norma. Dopo che i decreti attuativi del Ministero dell’Università e della Ricerca saranno pronti, gli studenti avranno modo di costruirsi un percorso formativo personalizzato, unendo diversi percorsi, discipline e interessi. Se i decreti attuativi saranno approvati a breve, già dal prossimo anno accademico la doppia iscrizione sarà realtà.
Il testo approvato a Palazzo Madama prevede l’abolizione di una norma di quasi 90 anni fa. Si parla di un decreto regio che risale al 1933, volto a impedire la doppia immatricolazione a chi è studente in Italia. Ma ora gli universitari avranno un’ importante possibilità, finora bloccata da un decreto tanto datato. Se gli studenti saranno liberi di immatricolarsi a due corsi contemporaneamente, la legge prevede anche delle restrizioni. Non sarà infatti consentito frequentare allo stesso tempo corsi di laurea appartenenti alla stessa classe e ai corsi di specializzazione medica. Al di fuori di ciò, per chi intraprende qualsivoglia percorso di studio avrà una nuova opzione e più libertà, visto che nella norma sono inclusi anche i corsi di diploma accademico, di primo o di secondo livello, presso le istituzioni dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica.
Il testo prevede altresì un apposito decreto volto a disciplinare criteri e modalità per la doppia iscrizione contemporanea, con particolare attenzione ai corsi che richiedono la frequenza obbligatoria. Il decreto dovrà essere adottato entro sessanta giorni dal Ministro dell’Università e della Ricerca, previo parere della Conferenza dei rettori delle università italiane (CRUI), del Consiglio universitario nazionale (CUN) e del Consiglio nazionale degli studenti universitari (CNSU). Tra tre anni, il Ministero dell’Università e della Ricerca dovrà infine presentare alle Camere una relazione sull’andamento della doppia laurea in Italia così da potere fare delle valutazioni e capire quali cambiamenti la legge abbia apportato.
[di Francesca Naima]