Nella giornata di ieri a Coltano, frazione del comune di Pisa, si è svolta una manifestazione nazionale intitolata “Nessuna base per nessuna guerra”, con cui i partecipanti si sono opposti alla realizzazione della base militare sul territorio pisano in cui raggruppare i reparti speciali dei carabinieri. Secondo il Movimento No base, che ha organizzato l’evento, sono state più di 10mila le persone che hanno partecipato in maniera pacifica al corteo, il cui messaggio chiave è stato riassunto nello slogan “No Base, né a Coltano né altrove”.
Inizialmente, infatti, con un decreto pubblicato lo scorso 23 marzo il governo aveva deciso di costruire, grazie ai fondi del Pnrr, la base nel parco protetto di San Rossore, Migliarino e Massaciuccoli, un’area verde di 23mila ettari. Tuttavia, dopo la mobilitazione civile messa in atto in maniera massiccia nelle scorse settimane, le istituzioni hanno deciso di fare marcia indietro: il prossimo 8 giugno si dovrebbe infatti riunire il tavolo interistituzionale deciso dal Governo con lo scopo di individuare soluzioni alternative. Come denunciato dal Movimento no Base negli scorsi giorni, però, Coltano comunque “non esce dai piani di Governo e Arma dei Carabinieri”, dato che l’idea sarebbe semplicemente quella di spostare la collocazione della base “dentro il borgo coltanese e soprattutto senza eliminare il precedente dpcm”. Ad ogni modo, pur ipotizzando un’uscita dal territorio i manifestanti non sarebbero di certo soddisfatti, come si può facilmente intuire dallo slogan sopracitato ma non solo. Gli organizzatori, infatti, vogliono che “le risorse pubbliche vengano utilizzate davvero per rimuovere gli ostacoli di ordine economico, sociale, di genere e provenienza che limitano la libertà e l’uguaglianza dei cittadini e delle cittadine”: intenzione opposta a quella delle istituzioni, le quali con soldi pubblici che “dovrebbero essere ufficialmente destinati a fondamentali progetti ambientali e bisogni sociali” vorrebbero realizzare la base.
Il no, però, non è solo contro di essa ma anche contro la militarizzazione in generale, a cui si sono opposti anche altri manifestanti in altre zone d’Italia. A Venezia, infatti, ieri si è tenuta una manifestazione antimilitarista organizzata da ADL Cobas, con cui i partecipanti si sono schierati, tra l’altro, “contro tutte le guerre, i nazionalismi e l’aumento delle spese militari”. “No War”: questa la sigla con cui è stata ribattezzata l’iniziativa, che coincide con lo slogan scelto nell’ambito di una manifestazione svoltasi a Napoli nella giornata di domenica, quando un gruppo di cittadini e associazioni civiche ha dato vita a un sit-in all’esterno dell’ambasciata statunitense contro la guerra in Ucraina e contro le politiche della Nato in Europa orientale. «No Nato-No war, jatevenne», recitava infatti lo striscione apposto dai manifestanti, che rappresenta un’ulteriore testimonianza del fatto che siano diversi i cittadini mossi da uno spirito pacifista nel nostro Paese.
[di Raffaele De Luca]