lunedì 25 Novembre 2024

Il picco è di allarmismo e fake: il ritorno del Covid sui media

In Italia sta per arrivare l’ennesima nuova variante di Covid-19, dicono gli esperti. E a giudicare dai titoli e dagli articoli di giornale pubblicati nei giorni scorsi, verrebbe da dire anche un rinnovato allarmismo mediatico. Già due settimane fa l’aumento di contagi da Omicron 5 aveva fatto salire di un po’ la curva della paura. Alcuni avevano iniziato a parlare di “nuova ondata” ed altri, come Matteo Bassetti, avevano invece consigliato di stare molto calmi, addirittura minimizzando a “un raffreddore”. Nella settimana che sta per concludersi le contraddizioni e le esagerazioni sono aumentate, fino al “picco”: il singolare appello fatto dai medici del Lazio per rinviare il concerto dei Maneskin in programma domani, al Circo Massimo. Daremo qui un occhio ad alcune parole comparse sulle varie pagine di giornale.

Sul concerto dei Maneskin sono state dette molte cose. La Repubblica ad esempio ha riportato le parole dell’Ordine dei Medici romano e di Alberto Chiriatti, vice segretario regionale della Fimmg (Federazione Italiana dei medici generali). Ha titolato: «Il concerto ora è una follia, spostalelo!». La situazione, a quel che si legge, è “molto critica”: gli ospedali sarebbero “in crisi”, i numeri assomiglierebbero a “quelli di Natale” e “il rischio”, in generale, sarebbe alto. Quindi, solo perché il concerto ricade nei giorno dove “la sottovariante contagiosa quanto il morbillo raggiungerà il suo apice”, andrebbe annullato. Questo sarebbe un pensiero che accomunerebbe “tutti i camici bianchi in prima linea” secondo Repubblica. Come se non bastasse nel pezzo il concerto dei Maneskin è stato in qualche modo messo in relazione anche al presunto rischio di far saltare le vacanze: «Se questa situazione permane fino ad agosto – ha detto Chiriatti a Repubblica – saranno dolori, rischiamo che il 70% delle vacanze degli italiani salti per colpa del virus».

A rincarare la dose di paura è arrivata a fagiolo anche la notizia che Giorgia Soleri, fidanzata del cantante Damiano, è risultata positiva. Il Messaggero ad esempio ha scritto che “tra i fan della band sale la paura”: «l’intero fandom è nel panico, vi prego diteci qualcosa!». A queste parole, dati gli allarmismi sulle presunte conseguenze del concerto, potrebbe sembrare che i fan siano preoccupati proprio di contagiarsi all’evento, e che aspettino come una decisione sul da farsi dalle autorità. In realtà si legge nel corpo dell’articolo che la loro “paura” è proprio l’opposto: temono che anche Damiano possa essersi contagiato e che salti l’esibizione al Circo Massimo.

[Esempi di testate giornalistiche con titoli allarmistici] 
Caso da segnalare per l’allarmismo sull’evento è poi quello di Open. Un articoletto di una decina di righe ha riportato che «il concerto dei Maneskin è come invitare il virus a un banchetto»: parole di Sergio Abrignani, ex membro del CTS. Inoltre, in grassetto, che «tanti epidemiologi si aspettavano proprio in questi giorni un aumento significativo dei contagi». Si tratta di “un’autorità” si potrebbe pensare, un esperto. Quindi se lo dice lui la situazione è davvero preoccupante. In realtà ciò che ha fatto il giornale di Mentana è stato selezionare parole specifiche e de-contestualizzarle, in modo da creare una narrazione preoccupante.

Nell’articolo-intervista originale su il Corriere si legge chiaramente che Abrigiani “osserva il progressivo indebolimento della pandemia, più diffusiva, ma meno aggressiva”. Che non c’è nessun allarme, poiché anche se i contagi salgono i casi gravi sono molto pochi. Ed anche che non ha senso fare allarmismo sui dati quotidiani, poiché spesso sono soggetti a oscillazioni tanto da rendere le interpretazioni poco significative. «All’esplosione dei casi – si legge – non corrisponde quella dei pazienti che hanno bisogno di rianimazione. Mi sento di affermare che non è un’emergenza. E’ una fase di passaggio, delicata, che richiede questo sì attenzione e altro impegno organizzativo». Con l’integrazione di queste premesse le parole sul concerto dei Maneskin, seppur forti, appaiono molto meno allarmanti.

[Le rassicurazioni del Dott. Abrignani, immunologo ed ex membro del CTS]
Ma allarmismo è stato fatto in generale, anche con “dati alla mano”. La Stampa ha riportato ad esempio “l’allarme pandemia” della Fondazione Gimbe, secondo cui rischieremmo addirittura “un lockdown di fatto già a luglio”. Per Agenas, si legge nel pezzo, dato che i contagi sono molto più alti rispetto a quelli di luglio 2021, i pronto soccorso di tutta Italia starebbero “esplodendo”. E molti giornali hanno rilanciato soprattutto i dati della Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere (Fiaso). Sempre Open ad esempio ha titolato che ben “30 milioni di italiani sono a rischio”: si tratterebbe di “No Vax” o di persone senza richiamo vaccinale. Ma a rischio di cosa esattamente? Di “contagio”, dice poi il giornale nel testo dell’articolo. Una cosa simile si vede su Il Corriere. Oltre a titolare “oggi ricoveri quadruplicati rispetto a un anno fa”, il giornale ha citato Giovanni Migliore, presidente di Fiaso, e di nuovo quei “30 milioni di italiani”, che avrebbero “basse difese dal virus”. Nel pezzo si nota l’espressione “ondata estiva”, si parla di 1 milione di contagi e di numeri che sarebbero “destinati inevitabilmente a peggiorare”.

Ad una semplice analisi non si capisce bene perché i due giornali parlino di “rischio”, né perché solo non vaccinati e senza richiamo vi andrebbero incontro: è oltremodo accertato che chiunque può contagiarsi, a prescindere dal suo stato vaccinale. Proprio i dati di Fiaso, anzi, sembrano delineare una situazione di “rischio” diversa. La stragrande maggioranza delle persone attualmente ricoverate per Covid nei 18 ospedali del network è vaccinata. L’83% contro il 16% dei non vaccinati. Lo stesso vale per le terapie intensive: il 71% degli ospedalizzati è vaccinato, il 28% no. Quello dei quotidiani sembra quindi allarmismo infondato e strumentale.

Un altro articolo piuttosto allarmante sui dati di Fiaso è leggibile su Ansa. Aprendo con un titolo shock, l’agenzia ha scritto: “In aumento i ricoveri per Covid: raddoppiano quelli dei bimbi”. Subito dopo ha sottotitolato che in 7 giorni le ospedalizzazioni pediatriche sono salite da 51 a 94, e che il 78% ha meno di 4 anni. Detta così la situazione sembra preoccupante: pare che il numero di casi sia elevato, nonostante in realtà si riferisca a 7 ospedali, che riguardi effettivamente solo bambini e che magari siano pure in terapia intensiva. Nel corpo dell’articolo però Ansa già chiarisce che quel “94” ricomprende pazienti che vanno da 0 a 18, quindi non solo bambini. Si dimentica tuttavia di specificare due cose importanti, reperibili invece nel sito di Fiaso. In primis, che il dato racchiude sia pazienti ospedalizzati PER covid che CON covid, cioè per altre situazioni cliniche, risultati positivi pur essendo asintomatici. Inoltre che nessuno dei 69 bambini ricoverati (quella precedente risultavano 33) è in terapia intensiva. “Nonostante l’aumento dei ricoveri – si legge infatti nel report di Fiaso – anche questa settimana non troviamo nessuno in terapia intensiva per Covid”.

[di Andrea Giustini]

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1 commento

  1. FALSA SCIENZA, TRUFFA DEI TAMPONI E PROPAGANDA DELLA PAURA. Così si crea una dittatura senza opposizione.
    Se non si riesce a togliere credibilità ai tamponi… (ormai discreditati da 1000 studi, scienziati e medici) non se ne esce. L’irrilevanza diagnostica dei tamponi è assolutamente confermata dalla medicina. Ma è ancora l’arma più potente di questa propaganda nazi-sanitaria. Con i numeri giornalieri dei “positivi” tengono la popolazione credulona nella paura di niente. Positivi alla qualunque, come denuncia anche il prof. Citro nel suo ultimo libro Apocalisse, citando numerosi documenti e studi. “Il Drosten PCR test può aiutare la diagnosi differenziale tra Influenza, Covid e Sars, ma non può diagnosticare l’infezione da SARS-Cov-2, inoltre non discrimina tra virus infettivo e frammento inerte.” “Amplificando i test PCR oltre i 35 cicli, chiunque può risultare positivo a qualunque cosa”.
    Bisognerebbe concentrare l’impegno sulla delegittimazione dei tamponi farlocchi e sulla falsa equivalenza positivo=contagiato. I documenti che testimoniano la truffa sono innumerevoli.

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