Sarebbero stati gli Etruschi a fondare Pompei, la colonia romana resa celebre insieme ad Ercolano dalla tragica esplosione del Vesuvio nel 79 d.C.: la città presenterebbe infatti un’organizzazione urbana analoga a quella di Tarquinia, Veio e Cerveteri, ovvero un orientamento di strade che rispecchia quello “del cielo e delle stelle“, e la costruzione di santuari sulle vie che collegavano le città ai porti, all’epoca principali snodi dei traffici commerciali. L’ipotesi è stata avanzata “con grande insistenza” da Massimo Osanna, direttore del famoso parco archeologico nonché patrimonio dell’umanità, alla luce degli ultimi scavi. Osanna ha presentato le nuove scoperte con l’archeologo Carlo Rescigno presso la storica Accademia dei Lincei, in una tavola rotonda cui hanno preso parte anche illustri professori come Luigi Vanvitelli e Fausto Zevi. Pompei sarebbe stata fondata molti secoli prima della colonizzazione romana, costruita in pochi decenni da una comunità di cultura etrusca a cui appartenevano forse anche schiavi liberati. Non esenti da influenze limitrofe, le mura, i templi e le case pompeiane testimoniano il ricorso alle maestranze campane e, in via indiretta, italiche e greche. Animata da un fiorente commercio, la città avrebbe subito nel 474 a.C. una tragica sconfitta dai greci, in seguito alla quale fu costretta ad un secolo di silenzio. Furono i romani a ridarle una seconda vita, infine sepolta dalle ceneri del Vesuvio.
Pompei è stata fondata dagli etruschi? Lo sostengono sempre più studiosi
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