Domenica in Francia diverse associazioni e sindacati hanno denunciato “arresti arbitrari” durante la manifestazione del giorno precedente. La protesta era contro la proposta controversa di una legge sulla sicurezza, di nuovo. A Parigi, hanno partecipato almeno 5.000 dimostranti (10.000 secondo gli organizzatori), e 124, tra cui 2 giornalisti (QG e REC), sono stati fermati dalla polizia. La custodia del primo è stata prorogata, perché sospettato di “radunarsi per commettere violenza” e “nascondere il volto”, anche se indossava una semplice maschera protettiva.
Secondo un rapporto provvisorio della Procura di Parigi domenica sera, dei 105 adulti in custodia, 66 sono stati licenziati, di cui 27 dopo un richiamo alla legge. 6 persone saranno processate oggi ed una ha acconsentito alla procedura di comparazione, previa ammissione di colpevolezza (CRPC). 2 persone sono state rilasciate senza essere perseguite in questa fase, ma le indagini su di loro continuano. A fine della giornata di ieri, ancora 30 persone erano in custodia.
Nel comunicato dei sindacati e delle associazioni, tra cui Attac, l’Unione Nazionale giornalisti (SNJ) o la Human Rights League, la lista degli “abusi inammissibili” è lunga. “Arresti di massa, accuse infondate x lo scoppio del corteo, trattenute senza motivo, custodia della polizia notificata alla catena sulla base di illeciti criminali fuorviati… Come si temeva, la manifestazione parigina, seppur dichiarata e autorizzata dalla Prefettura di Polizia, si è trasformata in una trappola per topi“.