L’Italia è un Paese sempre più vecchio. Lo confermano i primi dati del censimento permanente della popolazione diffusi dall’Istat. L’età media si è innalzata di 2 anni rispetto al 2011, da 43 a 45 anni.
La Campania, con 42 anni, è la regione con la popolazione più giovane, seguita da Trentino Alto Adige (43 anni), Sicilia e Calabria (entrambe 44 anni). La Liguria si conferma la regione con la media più alta (49 anni). Il comune più giovane, inoltre, è Orta (Caserta), con un indice medio di 35,3 anni e quello più vecchio è Fascia (Genova), dove l’età media supera i 66 anni.
Il progressivo invecchiamento della popolazione italiana è ancora più evidente nel confronto con i censimenti passati. L’Istat spiega che il numero di anziani per bambino passa da meno di uno nel 1951 a 5 nel 2019 e l’indice di vecchiaia (rapporto tra le persone con più di 65 anni e quelle con meno di 15) è aumentato del 146,5% dal 1951 al 2019.
La struttura per genere della popolazione residente si caratterizza per una maggiore presenza di donne. Nel 2019 la componente femminile era il 51,3% del totale, superando quella maschile di 1.541.296 unità. Questa maggior presenza nel Paese, fa sì che in Italia ci siano 95 uomini ogni 100 donne. Tuttavia, la struttura di genere è in maggiore equilibrio rispetto agli scorsi anni. Le differenze territoriali sono poco significative: il rapporto di mascolinità più basso è nell’Italia Centrale (93,6%), il più alto al Nord-est (95,6%).